A commentare la tragica situazione in Afghanistan, si leva una voce “d’eccezione” ma neanche poi tanto. Perché è quella di Mariam Ghani, figlia dell’ormai ex presidente (“fuggiasco”) Ashraf Ghani e dell’ex first – lady Rula Saadah, di origine libanese e di religione cristiano – maronita.
Sul sul profilo Instagram, si è detta “arrabbiata e spaventata per la famiglia, i colleghi e gli amici abbandonati in Afghanistan, e ha aggiunto di stare “lavorando intensamente per aiutarli in ogni modo”. Ha anche reso note le modalità con cui si possono aiutare i rifugiati.
Mariam è nata a Brooklyn (è quindi cittadina americana) 43 anni fa, dove lavora come artista visuale, fotografa e regista. E’ venuta al mondo quando i genitori erano in esilio ed è potuta tornare in Afghanistan nel 2002, a 24 anni.
Si è laureata alla New York University ed alla Scuola di Arti Visuali di Manhattan in Letteratura Comparata, Videofotografia ed Installazione Artistica. Può vantare opere esposte in musei di fama internazionale (Guggenheim, MoMa e alla Tate Modern di Londra) e film proiettati al Festival internazionale del cinema di Berlino. Ha scritto anche un libro: “Afghanistan: A Lexicon” (2011).
Con il fratello minore Tarek, 39 anni, è stata interpellata dai media americani in merito al denaro che il padre avrebbe portato via, fuggendo negli Emirati Arabi. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni, mentre Ashraf Ghani ha respinto l’accusa, mossagli dall’ambasciata russa a Kabul.
Alessandra Boga