Tra i soggetti più vulnerabili di quella che alcuni media definiscono eufemisticamente “crisi afghana”, ci sono ovviamente i bambini. L’Unicef sottolinea che ne sono sfollati 300mila (i genitori di alcuni, per salvarli, li hanno portati via mentre dormivano) e attraverso il direttore regionale George Lareya – Adjei, esorta a non lasciarli soli.
I dati del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia fanno sapere che oltre un milione di bimbi afghani è in grave pericolo a causa della malnutrizione. Oltre 4 milioni, compresi 2,2 milioni di bambine, non vanno a scuola (figuriamoci coi Talebani!).
Non è difficile da immaginare infine, la sofferenza psicologica dei più piccoli nell’attuale situazione.
Sempre l’Unicef, nella persona di Andrea Iacomini, portavoce della sede italiana dell’organizzazione, ha rilevato che all’aeroporto di Kabul continuano ad esserci anche minori non accompagnati che non hanno più nulla, compresi i genitori. La drammatica notizia è riferita a “UnoMattina Estate” su Rai 1.
C’è il rischio che rimangano senza acqua potabile con una siccità che non accenna a migliorare, in più possono aumentare esponenzialmente i casi di poliomielite e tetano. Inoltre i minori che stanno cercando di lasciare l’Afghanistan potrebbero essere reclutati dai terroristi, subire violenze fisiche o costrizioni al matrimonio. Nel Paese quella delle spose – bambine è già una piaga: il 17% ha meno di 15 anni, quando viene fatta sposare.
Alessandra Boga