Ahmed Massoud, il comandante del Fronte di resistenza afgano nella provincia del Panjshir, in una dichiarazione di qualche settimana fa, ha detto che se i talebani istituiranno un governo inclusivo nel rispetto della libertà e dell’uguaglianza tra i cittadini afgani, sarebbe pronto a ritirarsi dalle scene e finire le ostilità.
In un’intervista alla rivista Foreign Policy, Massoud ha spiegato che “se i talebani intendono condividere il potere con tutti, stabilire giustizia e garantire uguaglianza e libertà a tutti in Afghanistan, allora mi ritirerò e mi ritirerò dalla politica”.
I talebani hanno affermato che il loro nuovo governo questa volta sarebbe più moderno e meno estremo, promettendo la libertà per le donne e la sicurezza dei dipendenti pubblici. Ma i leader talebani non hanno spiegato cosa significhi in pratica, anzi sul campo hanno mostrato di essere incoerenti con il loro comportamento.
Testimonianza palese è aver già emanato il divieto di ascoltare la musica o suonare strumenti musicali, come era già in atto nel lontano 1996, quando i talebani bandirono la maggior parte della musica. Chi veniva sorpreso a suonare o ad ascoltare musica veniva severamente punito, gli strumenti venivano distrutti, i musicisti si nascondevano e le cassette che riproducevano le canzoni venivano appese agli alberi.