Egitto – Le autorità egiziane hanno deciso di includere nelle liste del terrorismo altre figure come: il dottor Mahmoud Hussein, segretario generale dei Fratelli musulmani, i leader del gruppo e i membri della cellula dei Fratelli musulmani in Kuwait, per un periodo di cinque anni.
Nelle liste dei terroristi figuravano anche i nomi delle cellule arrestate in Kuwait nel luglio dell’anno 2019, Abd al-Rahman Muhammad Abd al-Rahman, Abu Bakr Atef al-Sayed, Abd al-Rahman Ibrahim Abd al-Moneim, Moamen Abu al-Wafa Metwally, Hussam Muhammad Ibrahim, Walid Suleiman Muhammad e Najah Awad Bahloul e Faleh Hassan Mohammed.
Anche le autorità kuwaitiane, due anni fa, avevano deciso di arrestare 8 membri della Fratellanza egiziana sul proprio territorio.
Dalle informazioni è emerso che un’associazione in Kuwait, durante il governo dell’ex presidente, Mohamed Morsi, aveva inviato 600 milioni di sterline in Egitto a sostegno della Fratellanza e parte di questo denaro era stato distribuito tra i leader e i personaggi affiliati ai partiti religiosi fedeli al gruppo.
Intanto il ministero dell’Awqaf ha deciso di impedire l’ingresso di libri dell’estremismo e della Fratellanza in tutte le moschee in Egitto e di rimuove quelli già presenti, entro 15 giorni.
Hisham Abdel Aziz, che è responsabile della gestione del lavoro del capo del settore religioso presso il Ministero dell’Awqaf, ha emesso una circolare avvisando tutte le direzioni di formare rapidamente comitati per riesaminare eventuali biblioteche, libri, riviste o pubblicazioni nelle moschee, e purificarli da qualsiasi pubblicazione che adotti un’ideologia estremista o appartenga a qualsiasi gruppo estremista o alla Confraternita, con tutti i responsabili o negligenti da rinviare per le indagine.
Il ministero ha invitato tutti gli imam a non consentire l’inclusione di alcun libro nelle biblioteche della moschea senza un permesso del Dipartimento generale di orientamento religioso nell’ufficio generale del ministero e ha chiesto loro di rimuovere eventuali manifesti di violazione all’interno o all’esterno della moschea.
Il ministero ha invitato gli imam a completare questi lavori entro e non oltre 15 giorni dalla data stabilita dal ministero, sottolineando che la violazione di questi termini sarà ritenuta una grave negligenza e una violazione del dovere che merita responsabilità disciplinare.