I volontari di alcune ong hanno condotto un’indagine sulle conseguenze della Dad in India e il risultato è allarmante: le scuole sono quasi tutte chiuse da circa 18 mesi ed il 37% dei bambini è stato ritirato. Inoltre solo l’8% di loro ha studiato regolarmente e almeno la metà ha imparato pochissimo a leggere. Ciò per quanto riguarda le campagne.
La ricerca ha interessato più di 1.500 famiglie in 15 stati, coinvolgendo anche le zone più povere delle città, le baraccopoli e i quartieri più disagiati, dove si possono frequentare solo scuole pubbliche.
Altrove va leggermente meglio: il 24% degli studenti più giovani ha seguito regolarmente le lezioni online. I problemi si sono riscontrati maggiormente per il fatto di non possedere smartphone o tablet, per la scarsa possibilità di connessione e per la spesa.
In campagna, appena 51% delle famiglie ha uno smartphone, mentre in città il 77%. Non solo: spesso nelle campagne i maestri non hanno inviato agli scolari il materiale per partecipare alle lezioni virtualmente.
In diversi stati indiani si è provato con la didattica mediante la televisione, ma anche in questo caso i risultati sono stati deludenti. Bisogna anche dire che in quasi tutta l’India la scuola permetteva ai bambini di mangiare almeno una volta al giorno.
I genitori che chiedono la riapertura degli istituti sono il 90%, ma solo cinque stati (Uttar Pradesh, Delhi, Haryana, il Maharashtra e Punjab) le hanno appena riaperte. Il provvedimento però riguarda solo le scuole superiori, previo vaccino per tutto il personale scolastico e soltanto per il 50% degli studenti. Si lavora per garantire l’apertura delle scuole in tutto il Paese.
Alessandra Boga