Dopo oltre 7 anni di prigione a Tripoli, è stato scarcerato Saadi, terzogenito del leader libico Muhammar Gheddafi, ucciso nel 2011. La notizia è stata comunicata dal Ministero della Giustizia all’Afp, precisando che la decisione sulla scarcerazione, era stata presa dal tribunale “diversi anni fa”.
Secondo numerosi media libici, Saadi, oggi 47enne, avrebbe lasciato il Paese alla volta della Turchia. L’ex calciatore di Perugia, Udine e Sampdoria, presidente della federazione calcistica e capitano della nazionale libica, azionista di Juventus, Roma e Triestina attraverso il Libyan Arab Foreign Investment Company e la Tamoil, era stato estradato dal Niger il 6 marzo del 2014.
Era andato processo con l’accusa di aver ucciso nel 2005 il suo ex allenatore a Tripoli, Bachir Rayani, commissario tecnico della squadra Al – Ittihad, di proprietà della famiglia dell’ex raìs. Saadi era stato assolto nell’aprile del 2018 dalla Corte d’Appello della capitale libica, ma non è stato rilasciato.
Era sospettato anche di coinvolgimento nella repressione della rivoluzione che ha posto fine al regime del padre. Da notare che Saadi è stato certamente torturato da milizie di integralisti islamici, come provava un video diffuso nell’agosto del 2015.
Il 19 dicembre del 2017 i familiari avevano denunciato di non avere più sue notizie. Il detenuto “eccellente” era stato messo in isolamento e gli era stato impedito persino di incontrare il suo avvocato.
Alessandra Boga