Risoluzione d’urgenza del PPE – Dopo gli attacchi dell’11 settembre a New York, le truppe statunitensi e gli alleati della NATO hanno estromesso i talebani dal potere nel novembre 2001.
Il gruppo dei talebani dava rifugio a Osama Bin Laden e ad altre figure di al-Qaeda legate agli attacchi dell’11 settembre.
Negli ultimi due decenni, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno combattuto il terrorismo e respinto al-Qaeda in Afghanistan.
Nonostante l’addestramento e i finanziamenti forniti dalle forze armate occidentali alle forze di sicurezza nazionali afghane, i talebani sono riusciti a conquistare il potere nel Paese due settimane prima che gli Stati Uniti completassero il ritiro delle truppe.
L’accordo di Trump sul ritiro delle truppe lascia a noi europei l’idea che, per gli Usa, fosse più importante rispettare la data piuttosto che garantire un accordo politico intra-afghano.
Di conseguenza, questo gruppo islamico radicale che governava il Paese alla fine degli anni ’90, ha ripreso il controllo catturando tutte le principali città, inclusa Kabul, nel giro di poche settimane.
Di conseguenza, il governo appoggiato dall’Occidente e le sue forze di sicurezza nazionale sono crollate
L’Unione europea ha finanziato operazioni umanitarie in Afghanistan fin dal 1994, stanziando oltre 1 miliardo di euro. Inoltre, nell’ultimo decennio, l’Ue ha avuto una presenza attiva in questo Paese per sostenerne lo sviluppo sociale ed economico.
Molti Stati membri dell’UE, partner della NATO e Paesi alleati hanno contribuito con risorse militari e civili alla stabilizzazione e allo sviluppo dell’Afghanistan.
Il PPE riconosce il lavoro delle ONG locali e internazionali che hanno fornito assistenza e soccorso alla popolazione afghana nonostante i gravi rischi per la sicurezza.
È essenziale preservare i progressi degli ultimi due decenni, in particolare per quanto riguarda i diritti umani, i diritti delle donne e le libertà fondamentali.
Evidenziamo con forza il sostegno coerente del PPE per i diritti delle donne. Il PPE in particolare sottolinea la dichiarazione del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha definito orribile e straziante vedere che i diritti delle ragazze e delle donne afghane stanno per essere cancellati.
Accogliamo con grande favore e diamo il nostro pieno sostegno alla dichiarazione dell’Unione europea e degli Stati Uniti e di altri 18 Stati, in cui si esprime una profonda preoccupazione per le donne e le ragazze in Afghanistan, per i loro diritti all’istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento.
Le donne e ragazze afghane, come tutto il popolo afghano, meritano di vivere in sicurezza, protezione e dignità.
La presa di potere dei Talebani dimostra che Al-Qaeda è ancora presente in Afghanistan e ciò rappresenta una grave minaccia non soltanto per i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini afghani ma per tutta la regione e per l’Europa.
La crisi afgana è causa di uno più grandi flussi migratori in tutto il mondo. C’è da aspettarsi un nuovo afflusso in Pakistan e Iran, ma anche in Tagikistan.
Dal 2015, circa 570.000 afgani hanno chiesto asilo nell’UE, 44.000 nel solo 2020, rendendo così l’Afghanistan il secondo paese per sfollati al mondo lo scorso anno.
Allo stesso tempo, il PPE vuole prevenire il ripetersi della crisi migratoria europea nel 2015, quando oltre un milione di persone in fuga dai conflitti in Siria, Iraq e Afghanistan sono sbarcate sul suolo europeo.
Come abbiamo visto tutti negli ultimi anni, l’immigrazione illegale può essere fonte di tensione sociale e destabilizzare le nostre società.
Per questo il PPE:
– condanna le atrocità e le violazioni dei diritti e delle libertà commesse dai talebani nei confronti della popolazione afgana;
– esprime profonda preoccupazione per la crisi umanitaria e di sicurezza in atto;
– chiede l’evacuazione immediata dei cittadini dell’UE e degli alleati, come dei cittadini afgani e relative famiglie che hanno precedentemente lavorato e sostenuto gli alleati occidentali e che desiderano lasciare il Paese partire in conformità con il diritto internazionale e i diritti umani; strade, aeroporti e valichi di frontiera devono rimanere aperti per garantire la partenza in sicurezza del personale straniero;
– chiede che sia chiarito che nessun membro di Al-Qaeda o membri affiliati a gruppi jihadisti sia stato evacuato in Europa;
– chiede ai paesi dell’Ue di reinsediare i cittadini afgani che sono maggiormente a rischio di rappresaglie da parte dei talebani;
– invita la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE a rafforzare la cooperazione e il sostegno ai Paesi confinanti con l’Afghanistan in modo che i rifugiati, soprattutto donne e ragazze, possano ottenere protezione vicino al loro paese d’origine;
– ricorda ai Talebani che ora è loro dovere e responsabilità garantire la sicurezza in Afghanistan e li esortiamo a rispettare il diritto internazionale – per garantire la protezione delle minoranze etniche e religiose, delle donne e dei bambini;
– Invita la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE in particolare ad assumersi la responsabilità nei confronti delle donne afghane e a cercare soluzioni immediate, quali: fornire alle donne in Afghanistan tutto il sostegno e l’assistenza umanitaria, compreso sostegno finanziario per consentire loro di far sentire la propria voce; il massimo impegno finanziario e politico per le organizzazioni che si battono per i diritti delle donne e delle ragazze in Afghanistan; garantire che le questioni relative alla partecipazione politica delle donne, eliminando l’analfabetismo e garantendo l’accesso delle ragazze e delle donne all’istruzione e alle risorse economiche (vale a dire gli “Obiettivi di sviluppo del millennio” dell’Onu) siano parte integrante della politica dell’UE e degli Stati membri nei confronti dell’Afghanistan;
– Chiede la creazione di una Commissione a livello Ue per indagare sui crimini commessi dai talebani che devono essere ritenuti responsabili di tutti i loro atti;
– chiede urgenti indagini da parte dell’UE sul ruolo svolto dal Pakistan, attraverso canali ufficiali o sostegno clandestino, nel minare la sicurezza in Afghanistan e/o nel favorire l’attività terroristica;
– La Commissione Europea dovrebbe anche indagare sul coinvolgimento dell’Iran in questo conflitto, così come sul coinvolgimento del Qatar, visto che questo Paese ha avuto rapporti cordiali con i Talebani; diversi membri Talebani di alto rango, con le loro famiglie, si sono stabiliti in Qatar nell’ultimo decennio;
– chiede una maggiore sicurezza e capacità di difesa da parte sia degli Stati membri dell’UE sia dell’Unione nel suo insieme, come complemento delle operazioni NATO; l’UE deve essere in grado di proteggere i suoi interessi vitali, compresa, vista l’emergenza, la capacità di evacuare il personale dell’UE; chiediamo con urgenza alla Commissione europea di presentare quanto prima dei piani su come l’UE in futuro possa essere meglio preparata per tale esigenza;
– Riconosce – in un mondo sempre più interconnesso e alla luce della destabilizzazione dell’Afghanistan- il rinnovato significato strategico dell’Asia centrale e meridionale per gli interessi dell’UE; invitiamo pertanto il Consiglio europeo, la Commissione europea e il Servizio per l’azione esterna a presentare con urgenza una strategia globale e aggiornata per l’Asia centrale, complementare alla prossima Strategia dell’UE per la cooperazione nella regione indo-pacifica e alle altre politiche esterne europee.