Con questa frase, un membro dei talebani ha giustificato la violenta risposta da parte del movimento verso le donne in Afghanistan che qualche giorno fa, a Kabul, si sono recate davanti ai cancelli del palazzo presidenziale manifestando e chiedendo garanzie per la salvaguardia dei diritti delle donne al lavoro, all’istruzione, alla libertà in tutto il paese.
I talebani hanno disperso la manifestazione organizzata dalle donne, picchiandole con catene di ferro.
Ma i talebani, parlando di diritti delle donne, hanno chiaramente risposto: “Rispetteremo i loro diritti allo studio e al lavoro ma, in quanto donne musulmane, devono rispettare le regole della Sharia”.
La comunità internazionale, invece, sottolinea la necessità per il movimento talebano di preservare i diritti umani e le libertà, altrimenti non ci sarà alcun riconoscimento o trattamento da parte dell’Occidente.
Oggi, per il secondo giorno consecutivo, la capitale afghana assiste a varie manifestazioni in segno di opposizione alla politica dei talebani per chiedere un governo indipendente.
I manifestanti cantano slogan contro il Pakistan perché accusato di sostenere da sempre il movimento talebano. La folla alza striscioni e scandisce slogan per esprimere la propria insoddisfazione e per chiedere il permesso di viaggiare liberamente.