C’è un diffuso giubilo tra i sostenitori del partito liberale del Rassemblement national des indépendants (RNI). Il futuro è dalla loro perché gli islamisti di lunga data hanno subito una sonora sconfitta alle elezioni parlamentari di ieri, mercoledì 8 settembre.
Dopo 10 anni di governi consecutivi dominati dal Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (PJD), la popolarità della RNI, già alle stelle nei mesi precedenti il voto secondo gli analisti (i sondaggi elettorali sono banditi nel Regno), ha avuto la meglio.
A capo dell’RNI c’è Aziz Akhannouch, che ha guidato il partito alla conquista di 97 seggi su 395, dopo il conteggio del 96% dei voti. Per quanto riguarda il PJD queste elezioni sono state un completo disastro: dei 125 seggi in Parlamento dovrà accontentarsi dei 12 che gliene restano. Le briciole insomma.
Il PJD è stato oggetto di aspre critiche da parte di economisti e scienziati politici per non essere riuscito a galvanizzare l’economia, che si è ridotta del 6% lo scorso anno, poiché dimostratosi inadeguato nel far fronte a corruzione e al deterioramento delle condizioni di vita dei marocchini. L’umore generale, specialmente tra gli elettori arrabbiati, era quello di dare il paese nelle mani di altri partiti ben consolidati e vicini a re Mohammed VI. E così è stato.
Grande entusiasmo da parte di Souad Sbai, responsabile del Dipartimento integrazione della Lega e presidente dell’Associazione Acmid-Donna Onlus. “La vittoria di Akhannouch e, dunque, delle forze moderate, segna l’inizio di una nuova era. Ma la notizia più importante è l’umiliante sconfitta del PJD. Il mondo arabo ha deciso di voltare le spalle all’estremismo islamista”.
Padre di tre figli, Akhannouch è nato a Tafraout, nel sud del Marocco, nel 1961 e ha studiato gestione amministrativa presso la prestigiosa Università canadese di Sherbrooke.
Secondo Forbes, è una delle persone più ricche del mondo arabo, con un patrimonio netto di quasi 1,8 miliardi di dollari. Gestisce un impero commerciale che comprende circa 50 aziende, principalmente nei settori dell’energia e delle comunicazioni.
La RNI, che durante la campagna elettorale ha usato lo slogan “Ti meriti di meglio”, è stata fondata nel 1978 da Ahmed Osman, all’epoca primo ministro e genero di re Hassan II, che ha governato il paese tra il 1961 e il 1999. Il partito ha partecipato a diversi governi marocchini dagli anni ’70, ma è a seguito dei disordini scoppiati nel mondo arabo nel 2011 che la RNI è riemersa come forza politica in Marocco, con Akhannouch che ne è diventato presidente nel 2016.
Aziz Akhannouch, ministro dell’agricoltura dal 2007, ritiene che il suo partito abbia sviluppato un programma chiaro e fattibile, trasmesso agli elettori di diversi ceti sociali attraverso viaggi in tutto il paese. Non a caso è stato fautore della campagna “100 Days for 100 Cities”, considerata la consultazione pubblica più finanziata e più ambiziosa nella storia del Marocco.
Gli esperti affermano che i grandi successi del suo partito sono anche legati al fallimento degli islamisti nei paesi arabi vicini, come Ennhada in Tunisia e i Fratelli musulmani in Egitto.