In Afghanistan l’amministrazione statunitense ha iniziato ad affrontare le nuove sfide, la prima delle quali è l’allontanamento dei restanti collaboratori americani o afgani che hanno lavorato con le forze statunitensi negli ultimi vent’anni.
Dal Qatar dove si trova un centro specializzato in operazioni avanzate del Comando Centrale, gli americani lavorano per contattare i talebani. Fonti di stampa araba, affermano che la presenza di rappresentanti del movimento talebano a Doha facilita il contatto diretto o semidiretto tra americani e talebani, ma cosa accadrà in futuro è una questione molto complicata.
I talebani hanno mostrato una cooperazione tangibile per facilitare l’uscita di chi ha documenti che siano americani o residenti, ma il movimento non coopera abbastanza per aiutare l’uscita degli altri ancora bloccati in Afghanistan o di chi è oggetto di persecuzione per motivi religiosi o personali.
Il governo degli Stati Uniti considera prioritaria l’espulsione di queste persone e cerca di lavorare anche senza cooperare con i talebani: c’è chi trova aiuto dalle organizzazioni umanitarie che lavorano in Afghanistan, e cerca di collaborare con loro per raggiungere i valichi di frontiera ed uscire in Pakistan o in Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan.
Ma la sfida più pericolosa per gli americani è quella al terrorismo nonostante tutte le promesse dal movimento talebano, gli americani vedono che i talebani non hanno rifiutato l’idea di al-Qaeda e che elementi dell’organizzazione terroristica stanno lavorando sul campo in Afghanistan. Ma con il passare del tempo questi contatti si indeboliranno con la popolazione locale e diventerà più difficile.
La minaccia terroristica proveniente dall’Afghanistan è una minaccia reale e gli Stati Uniti stanno lavorando seriamente all’attuazione della strategia “attraversare l’orizzonte” e i servizi di intelligence statunitensi con le forze militari statunitensi utilizzano le “capacità umane” in Afghanistan oltre al “monitoraggio elettronico” e ai rilievi aerei.
Gli americani hanno ancora collaboratori in Afghanistan che sono in grado di monitorare i movimenti, raccogliere informazioni sulle organizzazioni terroristiche e sui loro elementi e monitorare ciò che sta accadendo sul campo, fornendo le informazioni agli americani fuori dall’Afghanistan.
Gli Stati Uniti sono stati oggetto di numerose critiche da parte della stampa e delle istituzioni per i diritti umani dopo che il New York Times ha pubblicato pochi giorni fa un’inchiesta in cui affermava che l’uomo inseguito dalle marce americane e poi ucciso insieme ad alcuni suoi figli è un persona innocente che lavorava per un’organizzazione di beneficenza non governativa.