Per la prima volta nella storia del Regno, in occasione delle ultime elezioni tre donne sono riuscite a conquistare la guida dei consigli comunali di tre delle più importanti città del Marocco: Casablanca, Marrakech e Rabat.
Il risultato delle ultime elezioni in Marocco si è rivelato a dir poco sorprendente. E non solo per la batosta subita dal partito filo-islamista, il Partito islamista per la giustizia e lo sviluppo (PJD) alle elezioni parlamentari di domenica scorsa, spodestato dopo 10 anni di governi consecutivi dal Rassemblement national des indépendants (RNI) di Aziz Akhannouch.
Nelle principali città del Marocco tre donne sono riuscite a conquistare la guida dei consigli comunali. A Casablanca si è imposta Nabila Rmili, fino ad allora direttrice regionale della sanità a Casablanca-Settat, appartenente al partito vincitore delle elezioni. Il comune di Rabat andrà, invece, ad Asmaa Rhlalou, giornalista ed ex deputata RNI, mentre a Marrakech tornerà Fatima-Zahra Mansouri, già sindaco della città nel 2009.
Sono ormai due decenni che il Marocco ha indirizzato le proprie azioni politiche verso l’uguaglianza di genere, anche negli organismi di rappresentanza. La tendenza sarà ancor più incisiva dopo che, per volontà popolare, si è deciso di voltare le spalle all’estremismo islamista e dare il paese nelle mani di altri partiti ben consolidati e vicini a re Mohammed VI.
Di Laila Maher