La commissaria dell’Unione europea agli affari interni Ylva Johansson è intervenuta in rappresentanza dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell alla discussione in Parlamento riguardo alle proteste e la loro repressione verificatesi a Cuba l’11 luglio scorso. Ha dichiarato che l’Ue “in maniera inequivocabile ha sempre sostenuto il diritto dei cubani a esprimersi e a chiedere un cambiamento sia nel mondo reale che online. Siamo davvero preoccupati – ha affermato – della repressione che si è scatenata e chiediamo alle autorità cubane di rispettare i diritti fondamentali, la libertà di stampa e di rilasciare i prigionieri politici detenuti oltre a riallacciare un dialogo sui problemi dei cittadini”.
Le proteste avvenute a Cuba, ha proseguito la Johannson, “con migliaia di persone sono state le più massicce degli ultimi 25 anni” nel Paese “a causa della carenza di elettricità, di acqua, medicinali e di cibo. La pandemia da Covid – ha detto ancora – ha avuto forti conseguenze sull’economia già bisognosa di riforme strutturali, ma esiste anche una dimensione politica: i cittadini chiedevano libertà di parola e di stampa e più diritti civili e democratici”.
La commissaria ha dunque invocato “riforme economiche profonde” e assicurato che l’Unione europea è “pronta a fare tutti gli sforzi per migliorare gli standard di vita dei cubani”. La Johansson ha comunque dato per “scontato che che bisognerà continuare a dialogare con Cuba”.
Alessandra Boga