Il Coronavirus ha fatto registrare un aumento di violenze domestiche anche nel sud – est asiatico. Soprattutto in Malaysia. Lo sottolinea “Asia News”, precisando che già l’anno scorso c’era stato un incremento del 57% delle denunce, ma attualmente è peggio.
La situazione nei centri anti-violenza degli ospedali è gravissima e spesso anche per questo non vengono denunciate altre violenze, non vengono identificate situazioni allarmanti o consegnati alla giustizia i responsabili.
Charlene Murray, direttrice dell’ong locale “Women’s Aid Organisation”, ong che si occupa anche di bambini vittime di abusi in famiglia, ha reso noto anche che spesso le vittime sono costrette a rientrare tra le mura domestiche, perché non hanno un altro posto dove stare. “A meno che non ci siano dei feriti, la maggior parte degli ospedali garantisce solo servizi essenziali alle vittime e non li incoraggia a pernottare nelle strutture sanitarie per timore dell’esposizione al Covid-19”, ha spiegato la Murray.
La situazione è peggiorata anche a causa della crisi economia e della disoccupazione. Se prima della pandemia le donne si occupavano della casa il 64% in più degli uomini, ora anche di più.
La polizia respinge le accuse, legate anche alla scarsità di agenti e al controllo del rispetto delle norme anti-COVID, ma ci sono stati diversi distretti che hanno riconosciuto di avere solo un funzionario per occuparsi di violenza sulle donne.
Alessandra Boga