La premier tunisina Najla Bouden Romdhane, che è anche la prima donna a diventare primo ministro in un Paese arabo, ha un legame stretto con l’Italia. Professoressa di Ingegneria sismica alla Scuola Nazionale di Ingegneria di Tunisi all’Università di Tunis El Manar e quindi geofisica, si è recata più volte a Trieste e ha lavorato con la Regione Fvg e l’ICTP (Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam) nell’ambito di progetti di ricerca per studiare i fenomeni sismici.
Romdhane, che in passato aveva lavorato anche al ministro dell’Istruzione tunisina, è stata nel capoluogo friulano in occasione di eventi dell’ICTP per commemorare il 40° anniversario del terremoto del Friuli del 6 maggio 1976. E’ stata invitata anche una delegazione Tunisia-Iran-Algeria e l’attuale prima ministra tunisina ha visitato la sede della Protezione Civile di Palmanova.
E’ stato anche inaugurato un progetto regionale sulla riduzione della pericolosità sismica in Algeria, Iran e Tunisia, coordinato dal geofisico dell’ICTP Abdelkrim Aoudia, di origine tunisina. Lo scopo era promuovere la collaborazione scientifica in tema di terremoti.
Romdhane ha anche organizzato scuole internazionali dell’ICTP in Tunisia e in Nord Africa. L’ultima nel 2018 su “Modelli e osservazioni di terremoti e tsunami”. Infine è membro del consiglio direttivo del NAGET (North African Group for Earthquake and Tsunami studies), una rete scientifica internazionale fondata nel 2000 all’ICTP con ricercatori di università e centri di ricerca dei Paesi nordafricani.
Alessandra Boga