Afghanistan: gli sfollati dopo il ritorno dei talebani affrontano fame e freddo

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Afghanistan: bambini sfollati
(Fonte: "Asia News")

A causa della ripresa del potere da parte dei talebani, in Afghanistan si sta verificando il prevedibile dramma umanitario per gli sfollati. Anzi, si è già aggravato con l’arrivo del freddo. Le temperature invernali possono arrivare a – 25° in alcune regioni, informa il sito “Meteoweek”.

“Asia News” fa presente che giorni fa sono morti 5 bambini, per il freddo e per gli stenti. Le loro famiglie erano fuggite dalle famiglie, prima che gli “studenti coranici” raggiungessero Kabul.

Si trovano in campi profughi, sprovvisti di strutture sanitarie, ed emerge che i neonati rimangono senza vestiti per ore. Non arriva denaro dagli aiuti internazionali (che prima dell’instaurazione dell’Emirato Islamico costituivano il 75% della spesa pubblica) e anche gli ospedali sono in estrema difficoltà ad acquistare forniture e a pagare gli stipendi dei dipendenti.

Atiqullah Kariq, direttore dell’ospedale dell’insediamento di Dasht-e-Barchi, ad ovest della capitale, ha raccontato: “Eravamo abituati a far nascere 70 bambini al giorno, ma ora siamo scesi a meno di 15. Avevamo più di 100 ostetriche, ora ne abbiamo 6. Stiamo facendo del nostro meglio, ma senza un maggiore aiuto internazionale, non possiamo tornare a lavorare come prima”.

Anche gli insegnanti, a Herat, stanno protestando perché non ricevono lo stipendio da 4 mesi. Non possono nemmeno accompagnare i figli dal dottore. Qualcuno si è dato alla vendita di elettrodomestici, ma ora li ha finiti e quindi non guadagna più, fa sapere Mohammad Sabir Mashal, capo dell’associazione degli insegnanti.

Ad aggravare la situazione, c’è che i Paesi confinanti non accolgono più richiedenti asilo afghani. I talebani hanno assicurato che tra memo di un mese, riprenderanno a rilasciare i passaporti, ma sarà così? E nel frattempo gli sfollati che fanno?

Human Rights Watch ha chiesto all’Onu di attivarsi, anche per coloro che sono riusciti ad espatriare e ad arrivare in Occidente. Necessitano di “soluzioni sicure e durature”, mentre i profughi interni all’Afghanistan “un programma di partenze controllate”, sottolinea la ong.

“Meteoweek” annuncia proprio oggi che l’Alto Commissariato per i Rifugiati (Unhcr) ha iniziato ad inviare a Kabul i primi aerei umanitari (per ora ne sono previsti tre) con a bordo kit contro il freddo. Ognuno pesa oltre 25 kg e contiene materiale isolante.

Si sta pensando a più di 500mila afghani; ma in tutto quelli rimasti senza una casa sono oltre 3,5 milioni. Settecentomila solo quest’anno.

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