Sudafrica: il sito “Dagospia” informa che il governo di Pretoria ha ritirato il proprio sostegno alla sua neoeletta Miss Lalela Mswane, 24 anni. E’ stata incoronata il 16 ottobre scorso. Ora deve partecipare a Miss Universo, ma il “problema” è che lo farà in Israele. Ad Eilat, il 12 dicembre.
Quest’ultimo è accusato anche dal Sudafrica di “atrocità ben documentate contro i palestinesi”. Il comunicato del governo, in particolare del Dipartimento di Arte e Cultura del Sudafrica, è arrivato il 14 novembre, tre giorni fa.
E’ seguito alle migliaia di decisi appelli rivolti sui social a Lalela, per boicottare il concorso. E’ intervenuto persino un nipote di Nelson Mandela, Mandla, che condivide l’opinione del celeberrimo zio sulla politica israeliana nei confronti dei palestinesi.
I firmatari degli appelli hanno anche cercato di convincere gli organizzatori di Miss Universo a non far partecipare la loro compatriota, ma non sono riusciti nel loro intento. Infatti coloro che decidono della gara, hano spiegato che non si tratta di una questione politica.
Nel 2019 il Sudafrica aveva spostato la propria ambasciata da Gerusalemme a Tel Aviv e ora questo sotto l’hashtag #NotMyMissSouthAfrica. Mandla Mandela ha attaccato gli organizzatori della gara, non solo parlando di “Palestina occupata”, ma anche facendo riferimento alle donne palestinesi “quotidianamente molestate, picchiate, umiliate, incarcerate e uccise da questo regime brutale”. “Le donne della Palestina non hanno diritti umani?”, ha chiesto in tono polemico.
Il governo sudafricano ha anche citato Desmond Tutu. L’arcivescovo anglicano, amico di Nelson Mandela e come lui Premio Nobel per la Pace, ha dichiarato: “L’umiliazione dei palestinesi è familiare a tutti i neri sudafricani che sono stati rinchiusi, molestati, insultati e aggrediti dalle forze di sicurezza del governo dell’Apartheid (termine usato anche da Mandla Mandela)”. Sulla stessa lunghezza d’onda si è dimostrato Bram Hanekom, dell’organizzazione filopalestinese “Africa4Palestine”. Ha dichiarato: “A questo punto la partecipazione della cosiddetta Miss Sudafrica diventerà irrilevante. Nessuno può dire che rappresenta il suo paese sarà sola con gli organizzatori che sembrano favorevoli a procedere”. Infatti l’account ufficiale della gara ha confermato in un post (di cui sono stati bloccati i commenti) che Lalela gareggerà.
Nessun commento da lei o da da Israele; invece si è fatta sentire la “South African Zionist Federation”: la Federazione Sionista Sudafricana. Ha parlato il suo presidente, Rowan Polovin, che ha dichiarato:”Siamo sconvolti dalla decisione del governo sudafricano di autosabotare le speranze e i sogni del nostro paese di splendere su un palco internazionale, soltanto perché si terrà in Israele. Lasciatela andare – ha chiesto, intervistato dal “The South African” – cosicché possa testimoniare la bellezza della democrazia israeliana, il suo multiculturalismo e la coesistenza tra i popoli, e poi possa riportare questo esempio da seguire al nostro governo e alla nostra amata nazione”. Aspettiamo che le polemiche si spengano.