Turchia: è stato arrestato il celebre cantante siriano Omar Souleyman, 55 anni. E’ accusato di “appartenenza a una organizzazione terroristica”: il “Partito dei Lavoratori del Kurdistan” (PKK).
Lo rendono noti l’agenzia di stampa governativa “Anadolu” ed altri media turchi. L’artista è stato prelevato in un’operazione dell’antiterrorismo nella città dove vive e dove ha anche aperto una panetteria. La città in questione è Urfa (Şanlıurfa), a maggioranza curda. Si trova nella Turchia meridionale al confine con la Siria vicino ad un importante sito archeologico.
Omar Souleyman (all’anagrafe Omar Almasikh) è nato nel villaggio di Tell Tamer, nella Siria del Nord, attualmente sotto il controllo dell’YPG curdo, che spesso l’artista avrebbe sostenuto.
Ha cominciato a cantare part time negli Anni Novanta durante i matrimoni. Poi è arrivata anche la fama internazionale. Il suo stile è particolare, perché mischia musica araba ed elettronica, e lui si esibisce in abiti tradizionali. Ha cantanto anche durante numerosi festival internazionali. E’ venuto pure in Italia, per la precisione a Torino. Inoltre ha partecipato ad Oslo al Concerto del Premio Nobel per la Pace del 2013. Ha collaborato anche con Bjork.
Souleyman vive in Turchia dal 2011, cioè da quando è scoppiata la guerra civile in Siria. Ha continuato a lavorare, facendo concerti con moltissimi spettatori ad Istanbul, dove ha cantato anche al “One Love Festival”.
Nel suo Paese di adozione è considerato il più grande cantante per matrimoni al mondo. Ha inciso oltre 500 album dal vivo. Ha realizzato anche un video di un’esibizione alle nozze del figlio Maher, avvenute il 29 marzo di quattro anni fa. In questo modo ha fatto partecipare anche il suo pubblico!
Qualche settimana fa il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere che ci saranno nuove operazioni militari contro i curdi in Siria e che non accetterà nessun compromesso con loro. Inoltre ha protestato perché sono sostenuti dagli americani.
La settimana scorsa sono stati arrestati in Turchia 18 tra politici ed attivisti curdi in città a maggioranza curda come Smirne ed Antalya. Le persone finite in manette (tra cui 6 membri del partito filo – curdo Hdp, il terzo più grande del Parlamento) sono accusate di aver cercato di costituire il PKK nei luoghi dove sono stati presi.