Rischiano di tornare le tensioni tra Iran e Israele per quanto riguarda il nucleare. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha avvertito Teheran che il suo Paese è pronto a “proteggersi”, se il programma della Repubblica Islamica non potrà essere fermato.
L’annuncio è avvenuto durante un colloquio tra Herzog e il nuovo ambasciatore americano Tom Nides. Il capo dello Stato israeliano ha dichiarato che l’Iran “è la più grande sfida che Israele e gli Usa hanno davanti”. “Stiamo seguendo da vicino i negoziati della comunità internazionale con l’Iran” a Vienna, ha detto ancora il presidente.
“Siamo pronti ad accogliere positivamente una soluzione diplomatica ampia che risolva la minaccia nucleare iraniana. Ma se non si riuscisse ad arrivare a questa soluzione, sappiate che Israele avrà sempre tutte le opzioni aperte. Se la comunità internazionale non prenderà una posizione vigorosa su questo tema, Israele lo farà. Israele si proteggerà”. L’ambasciatore americano, dal canto suo, ha sottolineato lo sforzo di Washington perché l’Iran “non sviluppi mai un’arma nucleare“.
Per evitarlo, si trova attualmente negli Stati Uniti il capo del Mossad, David Barnea. Ha chiesto un intervento militare contro l’Iran, se il problema non dovesse risolversi in modo pacifico. Se ne parlerà anche giovedì 9 dicembre. Quel giorno arriverà negli Usa il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz.
Questo avverrà ad una settimana dal colloquio telefonico tra il premio Naftali Bennett e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Il primo ha chiesto al secondo la “fine immediata” degli incontri a Vienna.
Nella giornata di oggi, lunedì 6 dicembre, ne ha parlato in una riunione di governo, dicendo: “Chiedo ad ogni Paese impegnato nei colloqui con l’Iran a Vienna di assumere una rigida linea e chiarire che Teheran non può arricchire l’uranio e al tempo stesso negoziare”. Si arriverà mai alla fine dell’annosa questione?