Ancora caos in Sudan. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 6 dicembre, la polizia ha lanciato gas lacrimogeni su migliaia di persone che stavano manifestano contro il governo a Khartoum. I fatti si sono svolti nei pressi del palazzo presidenziale. Li hanno riferiti dei testimoni oculari all’Afp.
I dimostranti sono confluiti nella capitale da vari distretti. Avevano con sé bandiere e scandivano slogan contro il governo attualmente con a capo l’esercito.
Il 25 ottobre scorso è avvenuto un colpo di Stato condannato anche dall’estero. A guidarlo, il Generale Abdel Fattah al-Burhan.
Il primo ministro, Abdalla Hamdok, è stato per quasi un mese agli arresti domiciliari, poi è rientrato in carica il 21 novembre in seguito ad un accordo con lo stesso al-Burhan. Così ora è considerato un “traditore” dai sostenitori della democrazia.
E’ rimasto comunque della sua posizione, affermando di aver firmato il patto per “fermare il bagno di sangue” che si stava consumando con la repressione delle proteste contro il golpe e “non sprecare le conquiste degli ultimi due anni”. Il 21 novembre hanno perso la circa 45 manifestanti e centinaia sono rimasti feriti.