Luca Attanasio: nella mattinata di oggi, lunedì 20 dicembre, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato una Gran Croce d’Onore dell’Ordine della Stella d’Italia alla memoria del giovane ambasciatore ucciso nella Repubblica Democratica del Congo il 22 febbraio. Con lui sono stati uccisi anche il carabiniere della scorta Davide Iacovacci e l’autista Mutapha Milambo. Si trovavano nella città di Goma (Congo orientale) per un’iniziativa nell’ambito del Programma Alimentare delle Nazioni Unite.
Al Quirinale erano presenti alcuni familiari di Luca Attanasio: la moglie Zakia Seddiki, la figlia Sofia, il padre Salvatore e la sorella Maria. Per le istituzioni, c’era il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio.
In occasione della Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia, Mattarella ha definito Attanasio “un esempio di chi aveva messo la propria italianità a servizio della causa dell’umanità”. “Il titolo di ambasciatore” nel caso di Luca Attanasio “mai come in questo caso è meritato, perchè davvero rimane un punto di riferimento emblematico per quanto riguarda il modo in cui si interpreta il ruolo della diplomazia, delle Istituzioni, dell’azione pubblica”, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
Sempre oggi Di Maio ha annunciato che Luca Attanasio sarebbe stato nominato Ambasciatore di grado sarebbe stata dedicata una sala del ministero degli Esteri.
Poche ore dopo l’agguato, Enzo Romeo, sindaco di Limbiate, comune della provincia di Monza e Brianza dove vive la famiglia Attanasio, aveva fatto sapere che sarebbe stata intitolata all’ambasciatore la storica villa Medolago, perchè “lui sia sempre un’esempio d’ispirazione, soprattutto per i giovani”; a luglio, Reggio Calabria gli ha dedicato un ponte e ad ottobre gli è stato tributato il Premio Beato Luigi Talamoni, patrono della Brianza. E’ avvenuto all’inaugurazione della nuova palestra del Liceo Classico e Scientifico “Ettore Majorana” di Desio, dove Attanasio aveva studiato. La palestra gli è stata intitolata.
Stamane Zakia Seddiki ha dichiarato di essere “orgogliosa che sia stata riconosciuta al mio Luca la più alta onorificenza della Repubblica italiana. Mio marito ha servito il suo Paese con spirito patriottico e promuovendo i valori della democrazia e della pace”. Tuttavia Zakia ha ribadito che aspetta ancora giustizia per il padre delle sue figlie, perché non l’ha ancora ottenuta.