Hong Kong: oggi, giovedì 23 dicembre, l’università locale (Hku) ha confermato la rimozione della statua che era stata posizionata 24 anni fa in ricordo delle vittime della repressione di Piazza Tienanmen a Pechino nel 1989. L’ateneo ha sostenuto che “La decisione sulla vecchia statua si è basata su una consulenza legale esterna e una valutazione del rischio per il migliore interesse dell’Università”.
Solo a Hong Kong era consentita in qualche modo la commemorazione di quello storico e tragico evento. La statua veniva pulita annualmente dagli studenti, ma la Cina ha deciso di cambiare le cose dopo le proteste del 2019. Dipende da una fantomatica legge per la sicurezza nazionale.
Ad ottobre era stata presa la decisione di rimuovere la scultura per “rischi legali”, era stato detto, e nella serata di ieri era stata nascosta. In mattinata, infine, è stata portata in un altro luogo.
L’opera s’intitola “Il pilastro della vergogna” ed è dello scultore danese Jens Galschiot. Quest’ultimo è intervenuto sulla questione della rimozione, dicendo di aver appreso del provvedimento dai giornali e dai social.
I suoi timori sono che il monumento di 8 metri con 50 cadaveri, verrà distrutto. Tuttavia l’artista ipotizza di citare l’università per danni. Prima ancora aveva scritto all’ateneo, per rivendicare la paternità dell’opera. Inoltre aveva avvertito che avrebbe potuto chiedere i danni in caso di danneggiamento durante lo spostamento.