Sudafrica – L’arcivescovo anglicano fu Premio Nobel per la pace nel 1984, aveva 90 anni. Il presidente Ramaphosa: “Ci ha lasciato in eredità un Sudafrica liberato”.
Il Sudafrica piange Desmond Tutu. L’arcivescovo, uno dei simboli della lotta contro l’apartheid e promotore della riconciliazione tra neri e bianchi, si è spento all’età di 90 anni: era malato da mesi. Nel 1984 gli fu assegnato il Premio Nobel per la pace. Lo comunica la presidenza del Sudafrica. Il presidente Cyril Ramaphosa ha dichiarato: “La morte di Tutu ha segnato un altro capitolo di lutto nell’addio della nostra nazione a una generazione di eccezionali sudafricani che ci hanno lasciato in eredità un Sudafrica liberato”.
Dopo la fine dell’apartheid, e con Nelson Mandela presidente del nuovo Sudafrica, Tutu promosse la Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc) nel 1995, che nelle ricerca della pacificazione nella società sudafricana, portò alla luce le atrocità commesse durante decenni di repressione da parte dei bianchi. L’inchiesta sul regime segregazionista durò tre anni e segnò un doloroso e drammatico processo di pacificazione. Fu perdonato che confessò i propri crimini. L’amnistia fu concessa a 849 persone e negata a 5392.
Desmond Mpilo Tutu è stato il primo arcivescovo anglicano nero di Città del Capo. Paladino dei poveri, degli oppressi, ispirato al concetto africano di ubuntu, che indica una visione della società senza divisioni, ha sempre lottato contro le differenze tra bianchi e neri nel Paese. Una volta descrisse il suo Sudafrica come la Rainbow Nation (nazione arcobaleno). Ha pubblicato vari scritti come Crying in the wilderness (1982) e Hope and suffering (1983), No future without forgiveness (1999) e God has a dream: a vision of hope for our time (2004). Nel 2 luglio 1955 sposò Nomalizo Leah, da cui ebbe 4 firgli: Trevor Thamsanqa, Theresa Thandeka, Naomi Nontombi e Mpho Andrea.
La nazionale sudafricana di cricket, impegnata nella prima partita del Test contro l’India, è scesa in campo con il lutto al braccio,
Dall’Italia la Comunità di Sant’Egidio che in un comunicato ha ricordato con affetto l’arcivescovo e la “forza dell’eredità di pace” che ha lasciato. “Noto in tutto il mondo per il suo impegno non violento contro l’apartheid e la sua testimonianza di incessante impegno per la pace, la riconciliazione e la giustizia in Africa”, si legge nella nota, “Tutu è stato per lunghi anni amico della Comunità, con cui ha condiviso in tante occasioni momenti di preghiera e battaglie per la pace e il futuro dell’Africa”. Il 26 maggio del 1988 aveva inaugurato la ‘Tenda di Abramo’, la prima casa della Comunità dedicata ai profughi”.
Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha twittato: “‘Rattristato per la notizia della scomparsa dell’arcivescovo emerito Desmond Tutu. Premio Nobel per la pace nel 1984, è stato un gigante nella lotta contro l’apartheid in Sudafrica, una vera ispirazione. Le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari, e al popolo del Sud Africa”. Il il ministro della Salute Roberto Speranza su Facebook: “Addio al Premio Nobel per la Pace, Desmond Tutu. Non dimentichiamo le sue battaglie contro l’apartheid”.