Spagna – Il Parlamento spagnolo ha presentato un bilancio per il 2022 segnato da un livello di spesa record, numerose misure sociali e oltre il 10% finanziato da fondi europei, nella speranza di iniziare a voltare pagina sull’emergenza della pandemia da Covid-19.
Questo è il secondo anno consecutivo che il governo di minoranza di sinistra è riuscito a far approvare un progetto di bilancio.
L’importanza dell’evento è sia politico che economico, perché l’approvazione di un budget per il 2022 garantisce al governo del socialista Pedro Sánchez di rimanere in carica fino alla fine della legislatura, nel 2023, potendo così, se necessario, rinnovare questo bilancio per un altro anno.
Il comunicato del governo specifica che tra Camera bassa e Senato, 15 partiti hanno votato a favore.
I deputati, che hanno approvato questo disegno di legge il 25 novembre, hanno semplicemente votato per un piccolo emendamento di 1,6 milioni di euro che era stato aggiunto la scorsa settimana al Senato, rendendo necessaria una nuova votazione al Congresso dei Deputati.
Il testo è stato approvato a larga maggioranza con 281 voti su 344, contro 62 voti e un’astensione, come ha annunciato Alfredo Rodríguez il vicepresidente del Congresso che ha sostituito il Presidente Meritxell Batet malato di Covid.
In un breve discorso, Sánchez ha auspicato per la Spagna nel 2022 “un clima di serenità e accordi” che siano “più ampi possibile”. In mattinata ha presieduto il Consiglio dei ministri, che aveva approvato una riforma del mercato del lavoro negoziata con datori di lavoro e sindacati.
Questo budget prevede un livello di spesa senza precedenti con 240 miliardi di euro, finanziati per 26,3 miliardi dal mega piano europeo di risanamento, di cui Madrid dovrebbe essere uno dei principali beneficiari con 140 miliardi spalmati su sei anni. La Spagna ha ricevuto un primo pagamento di 10 miliardi quest’anno.
Questo bilancio comprende diverse misure emblematiche, come la rivalutazione delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti pubblici, che aumenteranno del 2% il 1° gennaio 2022 e concretizza le promesse dell’esecutivo di lotta alla precarietà dei giovani.
Queste misure includono un sussidio per l’affitto di 250 euro al mese a favore delle persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni a basso reddito e un buono cultura di 400 euro per i giovani di 18 anni.
Per ottenere il sostegno essenziale dei piccoli partiti indipendentisti, il governo ha dovuto accettare diverse controparti, tra cui un provvedimento che obbliga le piattaforme audiovisive a garantire almeno il 6% della loro produzione nelle lingue regionali (basco, catalano o galiziano) o addirittura l’impegno ad abolire i pedaggi su alcune autostrade.
Su richiesta del suo partner di governo, il partito radicale di sinistra Podemos, i socialisti hanno anche accettato di introdurre controlli sugli affitti per i grandi proprietari terrieri nelle zone sotto stress.
Questo bilancio, che include un’importante componente sociale, mira ad aiutare la Spagna a consolidare la sua ripresa economica, minacciata da un’inflazione galoppante (5,5% a novembre su base annua) e da una ripresa del settore più lenta del previsto.
L’economia spagnola, una delle più colpite dalla pandemia di Covid-19, con un calo del prodotto interno lordo (PIL) del 10,8% nel 2020, non dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi prima del 2023 secondo le stime europee.
L’aumento dei casi di coronavirus a fine anno, con l’arrivo della variante Omicron, ha spinto diverse regioni a mettere in atto nuove restrizioni che potrebbero avere un impatto molto negativo sulla ripresa economica.
L’esecutivo prevede anche di ridurre il deficit pubblico al 5% del Pil il prossimo anno, contro l’8,4% del 2021. Ma questo obiettivo molto ambizioso si basa su una previsione di crescita del 7% nel 2022 che molti economisti considerano irrealistica.
È la prima volta dal 2014 che il parlamento spagnolo è riuscito a votare un bilancio per due anni consecutivi.