Francia – Il governo francese ha annunciato mercoledì di aver avviato una procedura per chiudere una moschea a Cannes, in Costa Azzurra, l’accusa in particolare è di aver propagato “richiami antisemiti”, provocando l’incomprensione del suo attuale rettore.
Questa moschea nel centro di Cannes, famosa per il suo festival internazionale del cinema, è la terza a subire questo destino in pochi mesi in un paese che segue la retorica islamista dagli attacchi del 2015.
Degli “oltre 2.500 luoghi di culto musulmani”, 70 sono “radicalizzati”, ha affermato il ministro dell’Interno Gerald Darmanin al canale televisivo CNews.
Alla fine di dicembre, il suo ministero ha indicato che 21 di questi luoghi erano “attualmente chiusi, per esigenze amministrative, una decisione del tribunale, un’acquisizione di locazione, lavori o una chiusura amministrativa”.
Cinque sono state “oggetto di un’istruzione” per una possibile chiusura, compresa quella di Cannes.
“Chiudiamo perché lo rimproveriamo per i commenti antisemiti, per aver sostenuto il CCIF (Collettivo contro l’islamofobia in Francia, ndr) e BarakaCity”, ha affermato Darmanin.
Queste due associazioni, “islamiste” secondo il ministro, sono state sciolte nell’autunno del 2020 a seguito dell’assassinio del professore di storia e geografia Samuel Paty, perpetrato nei pressi di Parigi da un giovane islamista che lo accusava di “parlare di le vignette del profeta Maometto ai suoi studenti in classe.
Cannes è vicina a Nizza, teatro nel 2016 di uno degli attacchi jihadisti più sanguinosi degli ultimi anni nel Paese provocando 86 morti. Diverse dozzine di giovani della regione sono stati coinvolti dal 2013 anche nei canali jihadisti per la consegna in Iraq e Siria.
È stata avviata “una procedura in contraddittorio” “al fine di considerare la chiusura amministrativa della moschea per un periodo di due mesi”, ha precisato in un comunicato la prefettura delle Alpi Marittime, che ha motivato il provvedimento con “osservazioni odiose nei confronti della Francia” o incitando “all’odio esplicito antisemita”.
Questa minaccia di chiusura è “ingiusta e ingiustificata”, ha replicato Ahmed Guessoum, attuale rettore e imam della moschea, incolpando le controverse osservazioni del suo predecessore, Mustapha Dali, in carica da vent’anni.
“La persona interrogata oggi è l’ex rettore, che si è dimesso, è andato in pensione e non vive più a Cannes”, ha insistito Guessoum, “Non interferisce più negli affari della moschea, non ha alcuna influenza”, ha aggiunto.
A fine dicembre la giustizia francese ha confermato la chiusura della moschea di Beauvais (Nord) per sermoni da parte di un imam porgendo particolari scuse alla jihad armata. Secondo il Sig. Darmanin, questa moschea, che ha accolto circa 400 fedeli, ha attaccato il “modello repubblicano e la Francia”.
A fine ottobre era la moschea Allonnes, vicino a Le Mans (centro-ovest), ad accogliere circa 300 fedeli, chiusa da sei mesi per decisione della prefettura perché sospettata di legittimare la jihad armata o il terrorismo durante i suoi sermoni.