India: torna prepotentemente l’incubo COVID. Nonostante gli appelli governativi, alle prime luci della giornata di oggi, venerdì 14 gennaio, centinaia di migliaia di pellegrini di religione indù hanno fatto un mega – bagno nel Gange. In particolare dove il fiume sacro si getta nel Mare del Bengala (Penisola di Sangar, nel Bengala Occidentale). L’occasione era quella del cosiddetto Festival del Gangasagar (Gangasagar Mela o Mela – fair), che celebra l’ingresso del sole nel Segno del Capricorno (Makara) e il termine del mese del Solstizio d’Inverno.
Per evitare assembramenti, centinaia di droni hanno versato acqua del fiume sui fedeli, ma è stato inutile. Come se non bastasse, erano poche le persone che portavano la mascherina.
E’ arrivata un’ “ammissione di colpa” da parte degli addetti alla sicurezza, perché erano in numero esiguo. Un poliziotto, riferisce l’ANSA, ha detto chiaramente che è stato “impossibile fermarli (i fedeli, ndr)”, perché “credono che il bagno li purificherà da tutti i peccati e li proteggerà dal virus”.
Per gli esperti, invece, quanto è accaduto, permesso una settimana fa dall’Alta Corte di Calcutta certamente confidando nella prudenza della gente, è un “super focolaio certo”.
Solo ieri in India si sono avuti 260mila casi di COVID e se ne temono molti di più. I dati dicono che a metà del mese scorso c’erano meno di diecimila malati al giorno; ma ora c’è chi prevede che in breve (alcune settimane) potrebbero essercene ottocentomila.
Stasera scatta il secondo fine settimana di quarantena a New Delhi. Mumbai, invece, ha vietato eventi con più di quattro presenti.