I documenti scoperti dal Middle East Forum (MEF) rivelano l’ampio uso da parte del governo del Qatar di aiuti “umanitari” per distribuire quasi 1 miliardo di dollari alle organizzazioni islamiste in tutto il mondo.
Elaborato e tradotto dal Forum, il set di dati risultante comprende poco meno di 46.000 sovvenzioni, insieme a centinaia di migliaia di sotto-registri, distribuiti dalla Sheikh Eid Bin Mohammad Al Thani Charitable Association, nota anche come Eid Charity. I fondi sono andati a 288 organizzazioni islamiche tra il 2004 e il 2019 per un totale di oltre 770 milioni di dollari.
I documenti ufficiali del regime del Qatar si riferiscono alla Eid Charity come a una “organizzazione semigovernativa”.
Le sue origini radicali non sono mai state in dubbio. Il Carnegie Endowment for International Peace ha descritto Eid Charity come “probabilmente la più grande e influente organizzazione di soccorso attivista controllata dai salafiti nel mondo.” Il suo fondatore, Abdulrahman al-Nuaimi, è stato nominato nel 2013 come Specially Designated Global Terrorist (SDGT) dal Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti a causa dei suoi stretti legami con Al-Qaeda.
Nonostante la sua storia, Eid Charity ha comunque goduto di una reputazione positiva, soprattutto tra le agenzie internazionali e le ONG. Quest’ultima scoperta potrebbe cambiare le cose.
In Yemen, la Eid Charity sembra aver donato quasi 20 milioni di dollari a enti di beneficenza legati ad Al Qaeda, come Al Ihsan Charitable Society, Rahma Charity e Al Hikma Yemeni Charitable Society. Al Ihsan è guidata da Abdullah Mohammed al-Yazidi, che è stato membro del Consiglio interno Hadhrami di Al Qaeda nella penisola arabica (AQAP). La Rahma Charitable Foundation, nel frattempo, è un’organizzazione terroristica designata dagli Stati Uniti, descritta dal governo come una “organizzazione di facciata di AQAP”.
Nei territori palestinesi, la Eid Charity ha distribuito 3 milioni di dollari al Comitato del Qatar per la ricostruzione di Gaza, che sostiene pubblicamente la Jihad Islamica Palestinese, designata dagli Stati Uniti. Ha dato 5 milioni di dollari alla Islamic Charitable Society di Hebron, nonostante sia stata descritta come “direttamente collegata a Hamas” dall’intelligence tedesca.
In Pakistan, 830 sovvenzioni per un totale di quasi 11 milioni di dollari sono state consegnate dalla Eid Charity a un’organizzazione che sembra corrispondere al nome e alle sedi della Al-Furqan Foundation Welfare Trust, che il Tesoro degli Stati Uniti chiama “un importante canale di sostegno finanziario e materiale per i gruppi terroristici e le loro attività in Pakistan e Afghanistan, in alcuni casi sotto la maschera del lavoro umanitario”. Il Tesoro afferma anche che Al-Furqan “ha fornito finanziamenti e altro sostegno a organizzazioni terroristiche come al-Qaida, i Talebani e Lashkar-e-Tayyiba”.
Altrove nel mondo, dall’Egitto all’India, dall’Africa orientale all’Indonesia, i salafiti della linea dura appaiono spesso tra i beneficiari dei progetti di Eid Charity.
Infatti, anche in Occidente, gli islamisti hanno beneficiato della generosità del Qatar. Nel Regno Unito, la Eid Charity ha distribuito 2 milioni di dollari all’Al Muntada Al Islami Trust, un’associazione salafita legata al finanziatore dell’ISIS Nabil al-Awadi.
In Francia, ha dato somme enormi alle principali istituzioni dei Fratelli Musulmani, corroborando le affermazioni fatte nei Qatar Papers, uno studio investigativo dei giornalisti francesi Christian Chesnot e Georges Malbrunot nel 2019.
In Svezia, la Eid Charity ha dato quasi 1 milione di dollari alla moschea Al Rashideen, nota anche come moschea di Gävle. Nel 2014, l’imam della moschea, Abu Raad, ha applaudito l’ISIS per aver conquistato la città irachena di Mosul, e ha persino incoraggiato i suoi seguaci a finanziare l’organizzazione terroristica.
E negli Stati Uniti, la Eid Charity ha instradato poco meno di 100.000 dollari attraverso il Canada al Colorado Muslim Community Center, un’istituzione controllata dal chierico salafita Karim Abu Zaid, un apologeta senza ritegno dei talebani.
Anche se un sacco di prove aneddotiche hanno precedentemente legato il regime del Qatar al finanziamento dell’islamismo globale, questi documenti scoperti dal Middle East Forum forniscono la prova più ampia fino ad oggi.
Il set di dati è vasto, e ci sono ancora decine di migliaia di documenti da esaminare. Ma anche se questa è solo una piccola parte della spesa totale del Qatar per i suoi partner islamisti in tutto il mondo ogni anno, queste informazioni appena scoperte illustrano con forza che il Qatar è al timone di un nuovo asse islamista sunnita globale.