Mali – La giunta al potere ha chiesto alla Danimarca di ritirare “immediatamente” i 100 soldati arrivati di recente nel Paese in crisi, per partecipare al raggruppamento europeo delle forze speciali Takuba avviato dalla Francia.
Il governo maliano, dominato dai militari saliti al potere con un colpo di stato nell’agosto del 2020, ha affermato in un comunicato stampa letto alla televisione nazionale e pubblicato sui social network che “questo dispiegamento è avvenuto senza il suo consenso”.
La Danimarca ha annunciato la scorsa settimana l’arrivo in Mali di 90 uomini, per lo più soldati d’élite e chirurghi militari, che dovrebbero partecipare all’interno di Takuba a proteggere i civili contro gli attacchi jihadisti nella cosiddetta zona dei tre confini, Mali, Burkina Faso, Niger, ma con sede a Ménaka nel Mali orientale.
Un gruppo di forze speciali europee destinate ad accompagnare i soldati maliani nel combattimento contro i jihadisti, la “task force” di Takuba, è stata lanciata nel marzo del 2020 su iniziativa della Francia per condividere l’onere con i suoi partner europei.
Le relazioni con la Francia in particolare, impegnata militarmente in Mali e Sahel dal 2013, si sono gravemente deteriorate da quando l’organizzazione degli stati dell’Africa occidentale ECOWAS ha imposto sanzioni al Mali il 9 gennaio, sostenuta dalla Francia e da vari partner del Paese, la giunta si è rafforzata sulla sovranità del territorio.
Il governo maliano assicura, nel suo comunicato stampa, che lo spiegamento delle forze danesi è avvenuto senza che fosse stato concluso un accordo bilaterale tra Copenaghen e Bamako, come avrebbe voluto, secondo il protocollo applicabile ai paesi partecipanti a Takuba, pertanto “la Repubblica del Mali invita il partito danese a ritirare immediatamente dal territorio il suddetto contingente”. “Il governo ricorda ai suoi partner coinvolti nella lotta anti-jihadista “la necessità di ottenere l’accordo preventivo delle autorità maliane prima di qualsiasi dispiegamento in Mali”.
Il ministero degli Esteri danese, in una dichiarazione rilasciata lunedì sera, ha affermato che le autorità danesi stanno “lavorando intensamente per portare più chiarezza sulla situazione” e sono “in contatto con il governo di transizione del Mali”. “Al momento c’è grande incertezza sull’annuncio del governo di transizione. Il contributo danese fa parte dell’operazione a guida francese in Mali e quindi siamo anche in stretto e permanente coordinamento con i nostri partner, in particolare la Francia”.
La richiesta di ritiro del contingente danese aggiunge l’ennesimo motivo di attrito tra il Mali e i suoi partner, mentre la Francia si interroga sulla via da seguire con una giunta che intende restare al potere per diversi anni e che i partner di Bamako accusano di aver aperto le porte dei mercenari della compagnia privata russa Wagner.
I paesi coinvolti in Takuba avevano protestato a fine dicembre, con altri paesi occidentali, contro il ricorso a Wagner.