Erdogan – Il presiente turco ha parlato di necessità di ‘misure adeguate a difendere la cultura nazionale’ e di evitare che “i bambini siano influenzati negativamente perché esposti a contenuti dannosi” di qualsiasi forma essi siano.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha oggi lanciato un avvertimento ai media del Paese, annunciando sanzioni per chi diffonderà contenuti “lesivi dei valori e della morale nazionale”.
In una nota pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale di Ankara e firmata dalla presidenza, Erdogan parla di necessità di “misure adeguate a difendere la cultura nazionale” ed evitare che “i bambini siano influenzati negativamente perché esposti a contenuti dannosi” di qualsiasi forma essi siano.
Il presidente turco annuncia sanzioni e possibili azioni legali contro i media che “attacchino i nostri valori nazionali e la morale, la famiglia e la struttura sociale”, in un riferimento abbastanza esplicito a contenuti Lgbt.
Un avvertimento, dopo che pochi giorni fa l’Authority turca per le telecomunicazioni ha sanzionato con una multa pari al 5% dei ricavi e con la sospensione per 5 settimane il programma “Arena della Democrazia” dell’emittente Tele1, condotto dalla giornalista televisiva Sedef Kabas, incarcerata sabato scorso e in attesa di giudizio con l’accusa di ingiuria e vilipendio nei confronti dello stesso Erdogan.
La giornalista è stata arrestata nella notte del 22 gennaio per aver condiviso in un tweet un proverbio turco, già da lei stessa citato durante la sua trasmissione che dice “se una mandria entra in un palazzo i buoi non diventano re e il palazzo diventa una stalla”.
La legge che punisce il vilipendio nei confronti del presidente della Repubblica ha attirato le critiche della Corte Europea dei diritti dell’uomo, che ha più volte definito illegittime le detenzioni sancite dalle corti turche nei confronti di imputati in attesa di processo per reati di opinione.
Solo nel 2020 sono state aperte 31 mila indagini per ingiuria nei confronti di Erdogan, circa 8 mila dei quali sono sfociati in rinvii a giudizio che hanno portato a 3.325 condanne.
A partire dal 2014, anno in cui Erdogan è diventato presidente della repubblica, sono partite 160 mila indagini per lo stesso reato, terminate in 12.881 condanne, la maggior parte delle quali convertite in pene pecuniarie o sospese con la condizionale.