L’Europa e non solo sono ovviamente angosciati per la guerra tra Russia e Ucraina, ma non dimentichiamo che al mondo ci sono altri conflitti. In Yemen, per esempio.
“Asia News” scrive che nelle ultime settimane la situazione si è aggravata, tanto che le Nazioni Unite, alla fine di gennaio, hanno lanciato un allarme: era “quasi certo” che si sarebbe registrato un “record di vittime civili“ solo in quel mese dall’inizio delle ostilità nel settembre del 2014.
I ribelli Houthi hanno lanciato razzi e droni verso gli Emirati Arabi Uniti (EAU) e l’Arabia Saudita, provocando la morte di persone inermi e danneggiando infrastrutture. L’inviato speciale dell’Onu Hans Grundberg ha sottolineato che la crisi umanitaria si è fatta ancora più seria e i soccorsi sono ancora più difficoltosi.
Inoltre nel dicembre 2021 il Programma alimentare mondiale (Wfp) ha reso noto che sono sempre meno i fondi per i 13 milioni cittadini yemeniti bisognosi. Con il collega per gli Aiuti umanitari dell’Onu David Gressly, Grundberg ha sottolineato “l’importanza di punire le ‘violazioni’ al diritto umanitario internazionale” e la necessità di “riallacciare i dialoghi fra le parti nel tentativo di raggiungere una tregua”. I due funzionari Onu hanno concluso la loro nota congiunta esortando “tutte le parti a impegnarsi immediatamente e senza condizioni” per arrivare alla pace.
All’inizio di febbraio il sito “RomaSette” ha spiegato, citando Oxfam, che solo nel governatorato di Marib ci sono “almeno un milione di sfollati e una situazione umanitaria disastrosa”. Intanto gli scontri “non accennano a fermarsi”. Da febbraio dello scorso ancora “sono già più di 100mila le persone costrette ad abbandonare le loro case ‘per cercare scampo dagli attacchi che continuano a colpire obiettivi civili‘ “.
Le vittime civili in tutto lo Yemen sono arrivate ad almeno 18500 tra morti e feriti. L’Unicef riferisce che, per quanto riguarda i bambini, ne sono stati uccisi 17 solo a gennaio. Il doppio rispetto a dicembre.