Una coppia di britannici aveva comprato una statua da sistemare nel giardino di casa. Costo: poco più di seimila euro .Passano gli anni e scoprono che quella è unʼ opera nientemeno che di Antonio Canova: la Maddalena Giacente, di cui si erano perse le tracce da tempo. La coppia ,che preferisce rimanere anonima, ha deciso di mettere allʼ asta la scultura. Una buona idea, vista la valutazione. Christieʼs stima che verrà battuta per una cifra compresa tra i 5 e gli 8 milioni di sterline.
Una vicenda quasi da film. Anzi, senza il quasi. La “Maddalena giacente” era stata commissionata nel 1819 da Robert Banks Jenkinson, secondo conte di Liverpool e primo ministro inglese dal 1812 al 1827. Canova ci lavorò per circa tre anni, e fu completata poco prima della sua morte. La statua fu poi acquistata all’asta da William Ward, e poi, sempre in una vendita all’incanto passò a Sir Herbert Smith. Fu quindi esposta in numerose mostre pubbliche del Regno Unito, ma fu in questi anni che si persero le tracce dell’opera, di cui rimase solo il ricordo. La statua riapparì nel 1938 durante un’asta, ma non venne riconosciuta la mano di Canova, e l’opera venne descritta semplicemente come “figura classica”. Passò poi alla collezionista Violet van der Elst che la espose in giardino, e nel 1959 fu acquistata da un mercante d’arte. La scultura finì nuovamente all’asta nel 2002, quando fu acquistata dalla coppia inglese.
Per Mario Guderzo, grande studioso di Canova, già direttore della Gipsoteca e del Museo Antonio Canova di Possagno e del Museo Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa, “è un miracolo che la Maddalena giacente, eccezionale capolavoro di Antonio Canova a lungo perduto, sia stato ritrovato 200 anni dopo il suo completamento”. In merito all’attribuzione, il direttore del dipartimento internazionale di scultura di Christie’s, Donald Johnston, conferma alla Reuters che “il viso è assolutamente tipico di Canova ma ci sono anche altri elementi”. Per esempio: “la maniera in cui sono realizzati i piedi, le mani, il modo in cui le dita hanno una sorta di dolce curva… Sono molto tipici di Canova”.