Libano: il presidente Michel Aoun ha annunciato oggi, martedì 5 aprile, che il prossimo giugno Papa Francesco visiterà il Paese. Lo si legge sul profilo Twitter della presidenza della Repubblica di Beirut.
La notizia è riportata dai media locali, i quali precisano che il pontefice potrebbe arrivare il 12 giugno. “Arab News” ricorda che Papa Francesco ha più volte pregato per il Libano e più volte ha dichiarato di volerlo visitare.
Quella dell’attuale Vescovo di Roma sarà la prima visita pontificia nel Paese dal 2012. Allora vi si era recato Papa Benedetto XVI ed era rimasto tre giorni.
Il viaggio di Papa Francesco è molto atteso, poiché il Libano versa in una situazione politico – economica molto grave, che non accenna a migliorare. La stessa dichiarazione presidenziale spiega che “Il popolo libanese aspetta da tempo questa visita per esprimere gratitudine a sua santità per il suo sostegno”; non si conosce ancora la data esatta della visita, ma i media hanno fatto appunto un’ipotesi. I libanesi hanno espresso il loro entusiasmo sui social.
Il Libano è un Paese in cui cercano di convivere persone di più religioni. Ha sei milioni di abitanti, soprattutto musulmani, ma i cristiani costituscono circa un terzo della popolazione. Questa visita sarebbe la terza in assoluto di un Papa dal termine della guerra civile, protrattasi dal 1975 al 1990. L’arrivo di Benedetto XVI era stato occasione di un appello per la pace, mesi dopo l’inizio della guerra civile in Siria. Prima ancora, San Giovanni Paolo II si era recato in Libano nel 1997. Qualcuno su Twitter scrive che l’arrivo di Papa Francesco rappresenterà “una nuova speranza”, pensando anche all’avvicendamento politico di questi anni (tra l’altro a maggio ci saranno le elezioni parlamentari).
Il pontefice ha incontrato il presidente Aoun in Vaticano il 21 marzo scorso. E’ stato un dialogo tra cristani, perché la Costituzione libanese prevede l’alternanza tra musulmani e cristiani alla presidenza. Inoltre quote in parlamento secondo le confessioni religiose.
A novembre Papa Francesco aveva ricevuto in Vaticano il presidente musulmano Najib Mikati. Durante una visita a Cipro a dicembre aveva incontrato il capo della Chiesa maronita libanese ed espresso preoccupazione per la crisi del Paese. A luglio aveva ricevuto i capi delle chiese libanesi. Ad agosto aveva chiesto alla comunità intenazionale di offrire sostegno al Libano. Era avvenuto un anno dopo l’esplosione nel porto di Beirut, che aveva portato morte e distruzione.
Dal 2019, la valuta libanese, la sterlina, ha perso oltre il 90% del suo valore rispetto al dollaro USA sul mercato nero. Il Libano in bancarotta ha lottato per permettersi le importazioni di base di carburante, cibo e medicine. Senza alcuna uscita in vista dalla crisi del Paese, la popolazione libanese è fuggita in massa in una dannosa fuga di cervelli.