In Libia il movimento Baltris ha invitato i giovani manifestanti a piantare tende nelle piazze e a dichiarare la disobbedienza civile.
In una dichiarazione pubblicata sul sito web delle Nazioni Unite, oggi, domenica, il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stephane Dejurac, ha espresso il loro sostegno al diritto di manifestare ma ha esortato i manifestanti ad evitare le violenze.
Libia: Onu “sosteniamo il diritto a manifestare senza violenza”
Inoltre, ha chiarito che le Nazioni Unite e il consigliere speciale del Segretario generale per la Libia, Stephanie Williams, sono pronti ad offrire sforzi e mediare tra le parti per tracciare una via d’uscita dall’impasse politica organizzando elezioni sul base di un quadro costituzionale stabile il prima possibile, rilevando che i recenti incontri tenutisi al Cairo e a Ginevra, sotto l’egida delle Nazioni Unite, hanno compiuto grandi progressi.
Dopo due giorni di intense manifestazioni in varie città del paese, culminate venerdì, con una folla che ha preso d’assalto il palazzo del parlamento e appiccando il fuoco, i manifestanti hanno chiesto le dimissioni dei partiti politici al potere, l’uscita di tutti i mercenari e combattenti stranieri, nonché il miglioramento delle terribili condizioni economiche e di vita del Paese.
I manifestanti hanno cantato slogan contro le élite politiche rivali, hanno bloccato le strade a Bengasi e a Misurata e hanno dato fuoco agli edifici governativi di Sebha e Qara Boli.
Libia: Onu “sosteniamo il diritto a manifestare senza violenza”
L’emergere di proteste in tutta la Libia riflette la crescente frustrazione tra i libici nei confronti delle fazioni che da anni combattono nell’est e nell’ovest del paese, nonché la divisione politica che si è rinnovata mesi fa e la divisione dei potere in due governi in competizione, soprattutto dopo il crollo delle elezioni libiche in programma lo scorso dicembre.