Tunisia: la società civile tunisina rifiuta le posizioni di Washington e chiede un cambio dell’ Ambasciatore

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Tunisia – La società civile tunisina rifiuta le posizioni di Washington e chiede un cambio dell’ Ambasciatore

In Tunisia continuano gli atteggiamenti di rifiuto delle recenti dichiarazioni del segretario di Stato americano, Anthony Blinken, relative alla democrazia nel Paese.

In questo contesto, l’Unione generale del lavoro tunisina ha condannato fermamente le “ripetute dichiarazioni di funzionari stranieri sulla situazione in Tunisia”, esprimendo il suo assoluto rifiuto di ingerenze negli affari interni del Paese.

Il sindacato ha affermato che Blinken e il potenziale Ambasciatore degli Stati Uniti in Tunisia “incorporano una palese ingerenza negli affari interni e interiorizzato una mentalità coloniale aperta”, invitando le autorità a “sospendere l’accreditamento del nuovo ambasciatore”.

Blinken aveva affermato giovedì scorso di “appoggiare con forza le aspirazioni democratiche del popolo tunisino”, sottolineando che “è necessario un processo di riforma completo e trasparente per ripristinare la fiducia di milioni di tunisini, indipendentemente dal fatto che non abbiano partecipato alla referendum o coloro che si opponevano alla costituzione”.

Nello stesso contesto, Joey Hood, che è stato scelto come ambasciatore in Tunisia e non è stato ancora formalmente nominato, ha espresso il suo rammarico alla commissione per gli affari esteri del Senato degli Stati Uniti per la “preoccupante erosione degli standard democratici e delle libertà fondamentali” in Tunisia, affermando che “le azioni del Presidente Kais Saied nell’ultimo anno per sospendere il governo democratico e il rafforzamento del potere esecutivo, hanno sollevato seri interrogativi”.

Tali dichiarazioni hanno coinciso con l’annuncio dei risultati del referendum, al quale ha partecipato circa il 30% degli elettori, di cui oltre il 90% ha votato a favore della nuova bozza di costituzione.

Nello stesso contesto, 13 associazioni e organizzazioni tunisine hanno ritenuto oggi che le recenti dichiarazioni degli Stati Uniti rappresentino “una palese ingerenza negli affari nazionali interni della Tunisia e una violazione della sovranità nazionale”.

Hanno anche indicato, in una dichiarazione congiunta, che “ciò che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e il suo candidato alla carica di Ambasciatore degli Stati Uniti in Tunisia è contrario alle norme diplomatiche e vìola le disposizioni della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, che regola le relazioni della Tunisia con loro e previene le interferenze negli affari interni dei paesi”.

Tratto da Alarabiya

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