Francia: le Ong denunciano la violenza della polizia sui manifestanti – Dopo due mesi di mobilitazione in Francia contro la riforma delle pensioni del presidente Macron, le manifestazioni smaltate di violenza negli ultimi giorni sono state accompagnate dalla brutalità della polizia, secondo diverse organizzazioni per i diritti umani.
Un’accusa ripresa venerdì dal commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović “Sporadici atti di violenza da parte di alcuni manifestanti o altri illeciti commessi da altri durante una manifestazione non possono giustificare l’uso eccessivo della forza da parte di agenti dello Stato. Questi atti non sono sufficienti né a privare i manifestanti pacifici del godimento del diritto alla libertà di riunione”.
Le ONG si sono dimostrate molto più virulente. “La svolta autoritaria dello Stato francese, l’abbrutimento delle relazioni sociali attraverso la sua polizia, la violenza di ogni genere e l’impunità sono un grande scandalo”, ha tuonato il presidente della Lega dei Diritti Umani (Ldh), Patrick Baudouin. Le autorità francesi stanno “minando il diritto di protesta dei cittadini facendo un uso sproporzionato e pericoloso della forza pubblica”, accusa l’LDH.
L’Ong Human Rights Watch critica “il controllo abusivo delle folle e le tattiche antisommossa”.
Per il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, la polizia sta però solo reagendo alla “radicalizzazione” dei “teppisti” di “estrema sinistra”, i “faziosi” che si infiltrano nelle manifestazioni per provocare rivolte.
Più di 450 persone sono state arrestate giovedì nel giorno di protesta più violento dall’inizio del movimento contro la riforma delle pensioni.
“Apparentemente le autorità francesi non hanno imparato lezioni o rivisto le loro politiche e pratiche di controllo della folla” dalle proteste dei gilet gialli nel 2018-2019, a cui l’attuale movimento viene spesso paragonato, ha affermato Bénédicte Jeannerod, direttore di Human Rights Watch France.
Redazione
