Ciad: espulso l’Ambasciatore tedesco per “atteggiamento scortese” e “mancato rispetto delle pratiche diplomatiche” – L’Ambasciatore tedesco in Ciad sarà espulso entro 48 ore per “atteggiamento scortese” e “mancato rispetto delle pratiche diplomatiche”, ha annunciato venerdì il Governo ciadiano.
Il Governo “chiede a Sua Eccellenza Jan Christian Gordon Kricke, Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario della Repubblica Federale di Germania, di lasciare il territorio ciadiano entro 48 ore”, ha detto il portavoce del governo Aziz.Mahamat Saleh, in un comunicato stampa.
Le autorità non hanno fornito dettagli sulle accuse a suo carico. “I motivi per cui il governo del Ciad ha dichiarato persona non grata il nostro ambasciatore a N’Djamena sono assolutamente incomprensibili. Siamo in contatto con il Governo del Ciad su questo argomento”, ha detto una fonte del Ministero all’Afp German Foreign Affairs.
Kricke è Ambasciatore in Ciad da luglio 2021, avendo ricoperto ruoli simili in Niger, Angola e Filippine, era anche il rappresentante speciale della Germania per il Sahel.
Una fonte governativa ha detto ad AFP in condizione di anonimato che le autorità hanno criticato il diplomatico in particolare per “interferire troppo” nel “Governo del Paese”, nonché per “osservazioni tendenti a dividere i ciadiani”. Il signor Kricke aveva ricevuto diversi “richiami all’ordine”, ha detto la stessa fonte.
Il Generale Mahamat Idriss Déby Itno è arrivato alla guida del Ciad nell’aprile 2021, all’annuncio della morte del padre, Idriss Déby Itno, ucciso al fronte contro i ribelli dopo aver guidato per 30 anni questo vasto Paese saheliano. Mahamat Déby ha quindi promesso ai ciadiani e alla comunità internazionale di restituire il potere ai civili attraverso “elezioni libere e democratiche” e di non candidarsi alla presidenza.
A ottobre, un dialogo nazionale boicottato da una larghissima parte dell’opposizione e della società civile che denunciava una “successione dinastica”, aveva nominato Déby presidente di una “transizione” prolungata di due anni verso elezioni “trasparenti”.
L’ambasciata tedesca si è unita a quelle di Francia, Spagna e Olanda in particolare, oltre che dell’Ue, per esprimere la sua “preoccupazione” dopo il prolungamento della transizione e la possibilità per Déby di candidarsi alla presidenza.