L’onda d’urto è stata immensa. Il terribile terremoto che ha scosso il Marocco ha provocato anche una gigantesca manifestazione di solidarietà nei confronti del Regno. Il Marocco è stato contemporaneamente sulla bocca dei grandi di questo mondo. Tutti hanno espresso la loro empatia con le vittime, la loro disponibilità ad aiutare. La stampa mondiale ha considerato il Marocco una delle principali preoccupazioni.
Di tutte le reazioni internazionali che hanno accompagnato il Marocco nella sua dura prova, quelle di paesi amici come l’Arabia Saudita o gli Emirati Arabi Uniti erano nell’ordine naturale delle cose. Riflettono un’amicizia e un’alleanza incrollabili ed eterne. Sono state attentamente esaminati quelle dei paesi con cui il Marocco intrattiene rapporti problematici come Francia e Algeria. Molta attenzione è stata prestata alla natura, alla portata della reazione e ai suoi possibili messaggi politici.
In Francia, il presidente Emmanuel Macron e il suo ministro degli Esteri, Catherine Colonna, sono stati i primi a esprimere costante solidarietà e disponibilità immediata per aiutare il Marocco. Ciò che è seguito è stata una cascata di reazioni di solidarietà da parte di numerosi centri di potere a livello regionale, partiti e ampi settori dell’opinione pubblica.
La portata di questa reazione francese nei confronti del Marocco contrasta nettamente con il grande e duraturo freddo che caratterizza i rapporti tra i due paesi a causa delle differenze politiche, al punto che il dialogo al vertice tra i due capi di Stato è quasi assente. Questa crisi marocchina mostra quanto i rapporti tra francesi e marocchini siano profondi e intrecciati e quanto l’attuale malumore sembri anacronistico e artificiale.
Per molti, questa massiccia empatia dei francesi nei confronti del Marocco rischia di fungere da leva di pressione sulle autorità politiche affinché prendano le decisioni che pongano fine alla crisi silenziosa e cronica che attraversa l’asse Parigi – Rabat con la disperazione di un’immensa maggioranza di francesi e marocchini. Questo terremoto è stato anche l’occasione per suscitare numerose polemiche che hanno finito per svelare il retro di un rapporto molto complicato tra Rabat e Parigi. L’altro paese di cui stiamo esaminando la reazione è la vicina Algeria. I rapporti tra i due Paesi sono rimasti congelati per anni. Niente relazioni diplomatiche, chiusura delle frontiere terrestri e dello spazio aereo. Atteggiamento di sfiducia e tensione, soprattutto da quando il regime algerino si è mostrato impermeabile a qualsiasi tentativo di mediazione internazionale per riconciliare i due paesi. Il regime algerino aveva più volte ignorato l’offerta del Marocco di prestargli i suoi Canadair per combattere gli incendi in Cabilia. Questo terremoto in Marocco arriva dopo la vicenda dell’esecuzione a freddo da parte delle forze algerine di due giovani vacanzieri franco-marocchini nelle acque territoriali algerine nella regione di Saadia. Emozione internazionale intensa ed enorme pressione sul regime algerino. Per queste ragioni, tra le altre, Algeri non poteva rimanere silenziosa o indifferente davanti alle tragedie marocchine, pena continuare a subire il fulmine della disapprovazione internazionale. Il regime algerino ha prodotto una reazione minata su due punti essenziali.
Uno: decidendo di aprire il proprio spazio aereo agli aerei per missioni umanitarie, senza menzionare la compagnia Royale Air Maroc, alla quale è ancora vietato sorvolare il territorio algerino. Ciò priva l’uso politico dello spazio aereo nella sua sostanza. Due: dicendosi pronto a concedere aiuti umanitari al Marocco se quest’ultimo lo richiederà. Tuttavia, è risaputo che le relazioni tra i due paesi hanno raggiunto un livello tale di tossicità e antagonismo che è inimmaginabile che quest’ultimo possa avanzare la minima richiesta in questa direzione all’Algeria. Il Marocco aveva rifiutato questa proposta algerina visibilmente motivata dal desiderio di sfruttare il terremoto per un’agenda diversa da quella della riconciliazione tra i due popoli marocchino e algerino. Questo sisma, con le sue drammatiche conseguenze, è una prova a grandezza naturale della resilienza del Marocco. Fa precipitare il paese in un’altra dimensione dove la sua capacità di reazione è messa a dura prova. La solidarietà e l’attenzione internazionale che ha ricevuto dimostrano senza dubbio la stima di cui gode nei quattro angoli del mondo.
(Tradotto da “Hespress”)