Iran al voto: secondo un sondaggio del Jaman Institute, il 70% degli iraniani non si recherà alle urne – Il governo iraniano sta affrontando una crisi di legittimità senza precedenti dalla fondazione della Repubblica islamica. Un sondaggio del Jaman Institute, condotto su un campione di 77.216 persone tra il 17 e il 19 giugno 2024, rivela che almeno il 70% degli iraniani boicotterà le imminenti elezioni presidenziali. Solo il 22% ha dichiarato che voterà sicuramente, mentre il 12% è indeciso. Inoltre, quasi il 34% della popolazione non conosce la data delle elezioni anticipate del 28 giugno, a seguito alla morte dell’ex presidente Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero.
I risultati del sondaggio mostrano una profonda insoddisfazione per il sistema politico attuale, con il 68% che cita “l’opposizione all’ordine generale della Repubblica islamica” come motivo principale per non votare. Altre ragioni includono il “potere limitato del presidente” (18%) e “l’esclusione del mio candidato preferito” (8%).
Un sondaggio precedente a febbraio ha indicato che tre quarti degli iraniani avrebbero boicottato le elezioni parlamentari, con il 75% che desidera rovesciare il governo. L’incidente in elicottero di Raisi è visto dal 51% come il risultato di lotte di potere interne, mentre il 13% lo attribuisce a fattori naturali e il 6% a sabotaggi esteri.
L’Iran è afflitto da un’inflazione annua superiore al 40% e violenze governative contro i manifestanti. Più di 500 insegnanti, attivisti sindacali e personalità culturali hanno annunciato pubblicamente il loro boicottaggio delle elezioni. Narges Mohammadi e Mahboubeh Rezaei, entrambi prigionieri politici, hanno criticato le elezioni come illegittime.
Gli Stati Uniti permetteranno la creazione di centri di voto per gli iraniani all’estero, decisione criticata dagli iraniani-americani. Questi centri saranno allestiti in diverse città degli Stati Uniti, tra cui Washington e New York.
Redazione
