Bangladesh: si intensificano le proteste per sollecitare le dimissioni del Primo Ministro

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Bangladesh: si intensificano le proteste per sollecitare le dimissioni del Primo Ministro – In Bangladesh, i leader studenteschi hanno annunciato piani per una campagna di disobbedienza civile a livello nazionale che chiede le dimissioni del Primo Ministro Sheikh Hasina, in seguito a una mortale repressione della polizia sui manifestanti a luglio. Le proteste sono inizialmente scoppiate per le quote di lavoro nel settore pubblico, portando a un caos diffuso e oltre 200 morti, segnando alcuni dei peggiori disordini nei 15 anni di mandato di Hasina.

Nonostante un breve ripristino dell’ordine tramite dispiegamento militare, grandi folle hanno ripreso le proteste. Students Against Discrimination, il gruppo dietro le dimostrazioni iniziali, ha respinto un’offerta di colloqui con Hasina e ha chiesto la non cooperazione, incluso un boicottaggio delle tasse e dei pagamenti delle utenze, a partire da domenica. Hanno anche esortato i lavoratori del settore pubblico e gli impiegati delle fabbriche di abbigliamento a scioperare. La campagna ricorda lo storico movimento di disobbedienza civile durante la guerra di liberazione del Bangladesh del 1971, guidato dal padre di Hasina, Sheikh Mujibur Rahman.

Hasina, al potere dal 2009 e rieletta a gennaio, deve affrontare accuse di aver utilizzato istituzioni statali per mantenere il controllo e reprimere il dissenso. I disordini sono stati innescati dalla modifica delle quote di lavoro da parte del governo, che ha colpito milioni di giovani laureati che affrontano una grave disoccupazione. Le proteste sono diventate violente dopo che la polizia e gruppi studenteschi filogovernativi hanno attaccato i dimostranti, portando a un coprifuoco nazionale, allo spiegamento di truppe e a un blocco di Internet mobile di 11 giorni. La repressione del governo ha attirato critiche internazionali, tra cui l’UE e l’ONU, che hanno riferito che 32 bambini erano tra i morti.

Redazione

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