USA: visti d’ingresso più rigorosi per cittadini provenienti da vari paesi – La bozza della lista gialla include 22 Paesi, che avrebbero 60 giorni per soddisfare alcuni criteri, altrimenti verrebbero inseriti nella lista arancione: Angola, Antigua e Barbuda, Benin, Burkina Faso, Cambogia, Camerun, Capo Verde, Ciad, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Dominica, Guinea Equatoriale, Gambia, Liberia, Malawi, Mali, Mauritania, St. Kitts e Nevis, St. Lucia, Sao Tomè e Prìncipe, Vanuatu e Zimbabwe. La bozza del promemoria segue un ordine esecutivo, emesso da Trump il 20 gennaio, che chiedeva controlli di sicurezza più rigorosi per tutti gli stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti, al fine di rilevare con più accuratezza le minacce alla sicurezza nazionale.
L’ordine chiedeva inoltre a diversi membri dell’amministrazione di presentare entro il 21 marzo un elenco di nazioni dai quali i viaggi dovrebbero essere sospesi completamente o parzialmente, perché le loro “informazioni di controllo e screening sono così carenti da giustificare una sospensione parziale o totale dell’ammissione di cittadini di quei Paesi”.
La lista rossa comprende 11 Paesi ai cui cittadini sarebbe impedito del tutto l’ingresso negli Stati Uniti: Afghanistan, Bhutan, Cuba, Iran, Libia, Corea del Nord, Somalia, Sudan, Siria, Venezuela e Yemen. I cittadini dei Paesi nella lista arancione andrebbero incontro a restrizioni aggiuntive ma non a un divieto totale. Secondo il New York Times, ai viaggiatori d’affari benestanti potrebbe essere consentito l’ingresso, ma non alle persone che viaggiano con visti di immigrazione o turistici. I cittadini di questi Paesi sarebbero inoltre tenuti a sottoporsi a colloqui obbligatori di persona. Nella lista arancione figurano Bielorussia, Eritrea, Haiti, Laos, Myanmar, Pakistan, Russia, Sierra Leone, Sudan del Sud e Turkmenistan.
La bozza della lista gialla include 22 Paesi, che avrebbero 60 giorni per soddisfare alcuni criteri, altrimenti verrebbero inseriti nella lista arancione: Angola, Antigua e Barbuda, Benin, Burkina Faso, Cambogia, Camerun, Capo Verde, Ciad, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Dominica, Guinea Equatoriale, Gambia, Liberia, Malawi, Mali, Mauritania, St. Kitts e Nevis, St. Lucia, Sao Tomè e Prìncipe, Vanuatu e Zimbabwe. La bozza del promemoria segue un ordine esecutivo, emesso da Trump il 20 gennaio, che chiedeva controlli di sicurezza più rigorosi per tutti gli stranieri che cercano di entrare negli Stati Uniti, al fine di rilevare con più accuratezza le minacce alla sicurezza nazionale.
L’ordine chiedeva inoltre a diversi membri dell’amministrazione di presentare entro il 21 marzo un elenco di nazioni dai quali i viaggi dovrebbero essere sospesi completamente o parzialmente, perché le loro “informazioni di controllo e screening sono così carenti da giustificare una sospensione parziale o totale dell’ammissione di cittadini di quei Paesi”.