Un grave attentato ha sconvolto Bondi Beach, a pochi chilometri da Sydney, durante le celebrazioni di Hanukkah, causando la morte di 12 persone e il ferimento di circa 30 altri presenti. Tra le vittime figurano anche il rabbino di Sydney.
Secondo quanto riportato dalla polizia del Nuovo Galles del Sud, l’attacco è stato probabilmente pianificato da mesi e si è svolto con armi da fuoco, generando un clima di panico tra i presenti. La polizia ha riferito che il secondo attentatore rimasto ferito è in gravi condizioni. Le autorità stanno indagando per ricostruire gli eventi e identificare eventuali complici.
I testimoni hanno descritto la scena come un caos totale. Elizabeth Mealey, ex giornalista presente al ristorante Icebergs di Bondi Beach, ha raccontato di aver udito degli spari e di aver pensato inizialmente a fuochi d’artificio: “Pensavamo fossero fuochi d’artificio, ma non lo erano, era qualcosa di molto peggio”. La confusione e il panico si sono diffusi rapidamente, con persone che correvano da North Bondi verso South End per mettersi in salvo.
Le autorità stanno ancora lavorando per chiarire i motivi dell’attacco e garantire la sicurezza della comunità. La comunità ebraica locale, sotto shock, ha espresso il proprio dolore e la propria solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. La dinamica dell’attentato e le sue implicazioni sono ancora oggetto di approfondimento da parte delle forze dell’ordine.
Questo tragico episodio rappresenta un grave attacco alla comunità di Bondi Beach e alla coesione sociale, ricordando l’importanza di intensificare le misure di sicurezza e di combattere ogni forma di estremismo.
Redazione
