Guerra. Michel: nelle mani dell’Ue “il futuro di Ucraina, Moldova e Georgia”
Il 23 e 24 giugno, vertice europeo per valutare la situazione. Dopo i sei pacchetti di sanzioni alla Russia, l’Europa è davvero pronta all’ingresso dei tre Paesi?
“È giunto il momento di riconoscere che il futuro dell’Ucraina, della Moldova e della Georgia è nell’UE. Vi inviterò a concedere lo status di candidato all’Ucraina e alla Moldova. Parallelamente, continueremo a fornire all’Ucraina un forte sostegno umanitario, militare, economico e finanziario”. Questo il messaggio chiave contenuto nella lettera d’invito che il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha rivolto ai membri del Consiglio stesso.
Il 23 e 24 giugno ci sarà una nuova riunione durante la quale l’Europa dovrà prendere una posizione, allo scopo di, lo ribadisce, “rafforzare la sicurezza e la stabilità del nostro continente”.
Un incontro molto atteso, questo, dalle quali per certi versi potrebbero dipendere le sorti del conflitto. L’equilibrio nei Balcani vacilla e l’Ue vuole far sentire la sua vicinanza all’intera regione. La pace è sempre stata il bene supremo, il punto da raggiungere con dialogo politico e cooperazione, ha sottolineato Michel, davanti ad una emergenza, quella causata dalla guerra, oggi incentrata su dinamiche ben precise legate alla gestione delle risorse, che influenzano però non solo i Paesi interessati dal conflitto ma anche interi continenti.
“La Russia utilizza le risorse alimentari come arma, ruba il grano, blocca i porti e trasforma i terreni agricoli ucraini in campi di battaglia – ha rimarcato -. Questa situazione ha ripercussioni su molti Paesi, soprattutto in Africa, che rischiano la carestia e l’instabilità politica e sociale”.
Ad aprire la due giorni, alle 9:30 del 23 giugno, sarà l’incontro con i leader dei Paesi dei Balcani occidentali; alle 15:00 inizieranno i lavori del Consiglio, a colloquio con la Presidente del Parlamento europeo.
Ad oggi l’Ue ha adottato sei pacchetti di sanzioni contro la Russia, “in risposta al riconoscimento delle zone non controllate dal governo delle regioni di Donetsk e Luhansk e all’attacco militare senza precedenti e non provocato della Russia nei confronti dell’Ucraina”, si legge in un documento diffuso dal Consiglio.
Intanto a Tblisi, in Georgia, la popolazione si è riunita davanti al Parlamento, esprimendo il desiderio di un ingresso rapido in Unione europea. La richiesta di adesione della Georgia è stata recapitata dalle parti di Bruxelles il 3 marzo di quest’anno, insieme a quella della Moldova, entrambe a quattro giorni di distanza dall’istanza di Zelewski.