Conflitto in Ucraina. Nato ed Europa prendono una posizione netta – Russia identificata come vera e propria minaccia. C’è grande attenzione davanti alla posizione della Cina davanti al conflitto… Intanto l’Ue si impegna ad una maggiore presenza per fronteggiare le conseguenze della guerra.
Una “minaccia diretta alla sicurezza e alla stabilità”. Così è stata etichettata la Russia al summit Nato di Madrid. L’appoggio all’Ucraina sarà incondizionato e pro tempore, hanno ribadito i membri dell’organizzazione, che osservano attentamente la Cina, la cui presa di posizione fa pensare ad una “sfida agli interessi, alla sicurezza e ai valori dell’Occidente”. Il Paese, inutile nasconderlo, è sotto la lente di ingrandimento.
Intanto la Nato si rafforza. Dove? Sul confine orientale. In Polonia, dove ci sarà il quartier generale dell’esercito, Romania e Paesi Baltici. L’impegno sarà globale: sono attesi incrociatori in Spagna e F35 in Gran Bretagna, in Italia sarà inviata una batteria di difesa aerea che impiegherà circa 65 uomini.
L’Europa tutta sarà inoltre impegnata a supporto della popolazione ucraina attraverso un nuovo pacchetto di misure chiamato “Assistenza flessibile ai territori” (Flexible Assistance to Territories FAST-CARE), azione che di fatto, come si legge in una nota diffusa da Bruxelles, “estende il sostegno già fornito nell’ambito dell’Azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (Cohesion’s Action for Refugees in Europe, CARE) offrendo ulteriore flessibilità e sostegno ai finanziamenti della politica di coesione”.
Il pacchetto, attraverso alcune modifiche normative, agevolerà l’aiuto degli Stati membri all’integrazione dei cittadini di paesi terzi, il tutto continuando a sostenere la ripresa delle regioni dalla pandemia di Covid-19.
“L’UE è totalmente solidale con l’Ucraina contro la brutale aggressione della Russia – ha ribadito nei giorni scorsi Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone -. Gli Stati membri dell’UE hanno accolto milioni di ucraini che fuggono da questa guerra, ma devono anche affrontarne le conseguenze economiche, ad esempio i costi supplementari e le difficoltà legate alla catena di approvvigionamento. La proposta odierna ha un importante obiettivo umanitario ed economico: migliorare il sostegno dell’UE agli sfollati dall’Ucraina e agevolare il lavoro degli Stati membri per realizzare i principali progetti finanziati dall’UE che rischiano ora di subire ritardi. Ce ne occuperemo rendendo le norme della politica di coesione dell’UE più semplici e flessibili, seguendo i principi della sana gestione finanziaria e rispettando gli obiettivi del Green Deal”.
“Le conseguenze dell’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia aumentano di giorno in giorno. Fin dall’inizio la politica di coesione ha offerto una risposta globale e pragmatica alle varie difficoltà incontrate dagli Stati membri e dagli enti locali e regionali. Oggi – ha spiegato Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme-, con le proposte FAST-CARE, intensifichiamo l’assistenza proponendo una maggiore flessibilità e più mezzi nell’ambito della politica di coesione per integrare i cittadini di paesi terzi e per sostenere chi se ne occupa in prima persona. Tali proposte contribuiranno ad attenuare il duplice impatto negativo della COVID-19 e della guerra nell’attuazione dei programmi”.
Attualmente, come precisato da una nota da Bruxelles, finora l’UE ha accolto più di 6,2 milioni di persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia in Ucraina e prestato supporto in questa situazione di totale emergenza per fornire vitto, alloggio, istruzione, sostegno e opportunità di occupazione a coloro che arrivano nell’Unione.
Marco Ottaviani