Carissimo Signor Direttore,
mi chiamo Salvatore Bucolo, ho 43 anni, ho conseguito il baccalaureato in Teologia, la Licenza in Sacra Teologia con Specializzazione in Catechetica, il Diploma di laurea di II Livello in Bioetica e Sessuologia e tutto ciò presso l’Università Pontifica Salesiana. Inoltre, ho continuato il mio percorso studiorum laureandomi come Educatore Sociale e delle Disabilità Cognitive e in Scienze Pedagogiche, presso l’Università degli Studi di Messina ed ho anche conseguito il Dottorato di Ricerca in Pedagogia Sociale presso l’UPS di Roma. Ho sempre manifestato il mio impegno sociale dedicandomi ai giovani e agli anziani; quello umanitariodedicandomi agli immigrati, nella mia qualità di già direttore del CAS e dello SPRAR e di diversi Centri Minori Stranieri Non Accompagnati e infine, quello politico ricoprendo il ruolo di Sindaco, che mi ha portato anche qualche noia giudiziaria. Mi permetto di ScriverLe in quanto negli ultimi tempi sto riflettendo molto sulla responsabilità degli uomini di Cultura nei riguardi della società civile e nello specifico dell’assenza di un indirizzo, di una promozione di reclutamento e formazione umana, culturale, sociale, ecc., di questi ultimi nei confronti della classe dirigente. Mi spiego meglio: l’Italia, come Stato nazionale, è stata fatta da statisti ma con il contributo di una classe dirigente. Storicamente, e cioè al tempo dei Comuni, al tempo delle Signorie e dei Principati; la nostra splendida penisola aveva la sua classe dirigente, soprattutto, nelle due gloriose repubbliche marinare, Genova e Venezia e anche nella gerarchia della Chiesa cattolica, la quale, non scordiamolo, era anche una monarchia (teocratica) e uno Stato temporale. Ed era una classe dirigente di prim’ordine; tanto è vero che per qualche secolo fu all’avanguardia mondiale in tutti i campi della vita associata, dalla finanza al commercio, dalle arti alla navigazione oceanica. Italiani erano i banchieri più ricchi, i mercanti più intraprendenti, gli artisti più celebri e i navigatori più audaci; e la moneta internazionale era il fiorino. Oggi questa classe dirigente sembra essere scomparsa. Vi è assenza di una classe dirigente! La classe dirigente di una nazione è come il corpo degli ufficiali su una grande nave in navigazione: la sua ragion d’essere è quella di tenere la rotta e di vigilare sulla sicurezza dei beni che trasborda, uomini e cose. La stoffa di cui è fatta si vede nei momenti difficili, non in quelli delle vacche grasse; non nelle fasi di espansione economica e di prosperità sociale, ma nelle fasi di recessione, nella sconfitta, quando la rotta diviene incerta. È lei che deve tenere la barra del timone; è lei che porta la responsabilità della salvezza comune, giustificando, nell’ora del pericolo, i vantaggi di cui gode e i privilegi che assicura ai propri figli. Oggi, purtroppo, persino la magistratura (una parte di quest’ultima), invece di servire gl’interessi dello Stato, cioè della collettività nazionale, si abbandona a incomprensibili forme di sistematica indulgenza verso le forze che mirano a indebolire, screditare e, alla lunga, distruggere l’autorità dello Stato. Abbiamo da una parte (alcune) Procure che mettono sotto inchiesta chiunque, paralizzando Enti Pubblici e Privati, delegittimando la credibilità di Enti importanti e di essenziale funzione sociale; e da un’altra parte (alcune) Procure Antimafia, che si sono trasformate in mafia dell’antimafia (che è la peggiore di tutte le mafie). In questo clima di grande disorientamento e desolazione, ove i potenti del mondo sono divenuti finanziatori della morte (coronavirus, 5 G, ecc…) e promotori della schiavitù umana (dipendenze di vario tipo promosse o non perseguite legalmente dallo Stato Italiano), vogliano tutti i Veri Uomini di Cultura – (E non solo loro… Per esempio anche la Chiesa, che in passato si occupava di formare i giovani alla dottrina sociale e di inviarli come rappresentanti delle Istituzioni… Oggi, invece, sembra essersi ridotta solo a meromarketing e populismo)–, dare impulso alla promozione di una nuova Classe Dirigente, formata sotto il profilo sociale, amministrativo, politico e rinnovata dallo spirito di solidarietà et altruismo di cui chi si occupa di politica ne dovrebbe essere fornito e così evitare che la crescita tecnologica non vada di pari passo con quella morale e che il primato della salute e della libertà personale venga sempre messo al primo posto. Oggi il mondo, oltre alle varie pandemie, è in subbuglio per l’installazione del 5 G,che si muove su radiazioni che hanno una dimensione millimetrica, dunque sono vicine alle microonde. Hanno una frequenza più alta del 3 e 4 G, che sono invece basati su onde radio. 253 scienziati provenienti da 40 Paesi hanno lanciato un allarme sui pericoli del 5 G chiedendo di seguire la Risoluzione 1815 del Concilio d’Europa e chiedendo anche che venga organizzata un’unità operativa che compia studi indipendenti. Olle Johansoonm, uno dei massimi esperti al mondo di CEM (Campi Elettro Magnetici), afferma che tali onde prodotte dal 5 G possono agire attraverso l’inibizione della calcineurina per sopprimere l’immunità, aumentando così il rischio d’infezione opportunistica. Paul Doyonracconta che la calcineurina sia una proteina che attiva le cellule del sistema immunitario. I sui studi dimostrano che l’esposizione al campo magnetico possono effettivamente indebolire il sistema immunitario e così fare aumentare le infezioni (fungine, virali, batteriche atipiche e parassitarie). Non dimentichiamoci che le antenne 5 G sperimentali erano assai diffuse in Wuhan e ciò dovrebbe portare i nostri governanti a riflettere molto sulla diffusione del 5 G (Quanto meno dovrebbero avviare studi scientifici finalizzati a dimostrare che il 5 G è innocuo nei confronti dell’essere umano, degli animali e dell’ambiente che ci circonda e dopo aver fatto ciò potrebbero autorizzare la diffusione di questo muovo sistema di trasmissione di dati). Un altro recente fenomeno che desta la preoccupazione di tutto il mondo è la gravosa quaestio tra Russia e Ucraina, dove l’America sta giocando delle mosse, probabilmente, inopportune ma sicuramente poco diplomatiche ed azzardate. In questo allarmante quadro la nostra Nazione dovrebbe riflettere molto sul perpetuo accodarsi alle scelte del Presidente Biden e dovrebbe promuovere il dialogo diplomatico con il Presidente Putin. Disarma l’intervento di un già giovane che-, non ha mai lavorato ma che comunque ha ricoperto il ruolo di Ministro del Lavoro, e che, se non ricordo male, alcuni anni addietro, nelle trasmissioni televisive, manifestava difficoltà nell’utilizzo del congiuntivo, del condizionale, dell’ipotetico, ecc… (Ovviamente la conoscenza della grammatica italiana esula dal poter ricoprire anche incarichi importanti come quello di Ministro degli Esteri)-, manifesta aspra critica nei confronti di un leader di un partito che rappresenta il motore dell’Italia e che spontaneamente manifesta la sua volontà e disponibilità a recarsi presso la presidenza della Russia, allo scopo di cercare di dirimere l’arduo conflitto tra Russia e Ucraina, che potrebbe anche coinvolgere la nostra Nazione e l’intera Europa. Purtroppo, se vogliamo cambiare in meglio le cose, dobbiamo ritornare alla riflessione iniziale e cioè la riflessione sul bisogno di una “Classe Dirigente” che abbia studiato, lavorato, dimostrato qualità sotto vari profili. L’assenza di formazione e di competenze è paragonabile ai bimbi che inconsapevoli dei pericoli sono pronti a scambiare il latte con la soda caustica e il veleno con le merendine. Anche le comprovate doti morali devono essere un requisito fondamentale della nuova “Classe Dirigente”, perché nessuno dovrà mai più permettersi di terrorizzare il popolo italiano inviando foto, video o notizie faziose ai cittadini (Si, i cittadini che sono lo Stato italiano. Cittadini che non si fanno chiamare eccellenza come i prefetti che pensano di essere lo Stato, invece sono impiegati dello Stato, servitori del popolo, dei cittadini che sono lo Stato e sono le vere Eccellenze di questa nostra Italia, che può fare a meno delle molte “Saguto” e amiche “prefette”, che hanno manifestato il vero squallore che spesso si nasconde dietro a persone e a cariche anacronistiche come quelle che portano ancora il titolo di eccellenza). Urge l’immediata sostituzione di questa “classe dirigente”, con una nuova “Classe Dirigente”. Popolo, Cittadino (Stato), svegliati, liberati e non temere di riproporre un novello 25 aprile 1945!
Salvatore Bucolo