Attimi di tensione a Roma dove i commercianti sono tornati in piazza per il secondo giorno consecutivo. Protestano contro le misure anti-Covid e chiedono la riapertura immediata delle proprie attività. Titolari di bar, ristoranti, palestre, balneari: la manifestazione riunisce alcune tra le categorie più colpite dalla pandemia.
Niente corteo verso Palazzo Chigi
Centinaia le persone arrivate da tutta Italia al Circo Massimo. La tensione è salita quando un gruppo di manifestanti ha lasciato il presidio per tentare di andare in corteo verso Palazzo Chigi ma la polizia li ha bloccati. A far desistere il gruppo dal suo intento anche un parte di manifestanti che ha ribadito di «non volere atti di violenza». Alla fine è stato deciso di mantenere il presidio senza improvvisare alcuna marcia verso la sede del governo. Ma non tutti i partecipanti concordano con la linea adottata e vorrebbero raggiungere Palazzo Chigi. La zona è sorvolata continuamente da un elicottero delle forze dell’ordine.
La manifestazione è stata chiamata «Una volta, per tutti» e organizzata dalle associazioni Roma più bella, Ihn (Italian hospitality network), Tni Italia (Tutela nazionale imprese) e Lupe Roma. I primi ad arrivare sono stati i ristoratori maremmani che hanno appeso ad un filo mutande rotte, arancioni e gialle con accanto scritto: «L’Italia a colori ci ha lasciato in mutande ma ora basta». I partecipanti sono in attesa dei tanti pullman previsti da molte regioni italiane. Per ora sono arrivati dalla Sicilia, da Enna, Piombino e Crema. Ci sono rappresentanti delle lavanderie industriali, di chef e cuochi che indossano il tradizionale cappello da cucina. C’è anche il movimento artisti italiani proveniente dalla Toscana. I loro slogan, ripetuti ritmicamente, sono «Lavoro, lavoro» e «Riapertura, riapertura».