“Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell’insieme dei programmi c’è anche e soprattutto il destino del Paese”. Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nelle comunicazioni alla Camera sul Recovery.
Draghi cita De Gasperi Nel Pnrr c’è “la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale. E’ questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare”. “L’ opera fallirà se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini pronti a sacrificarsi per il bene comune. A noi l’onere e l’onore di preparare nel modo migliore l’italia di domani”, osserva citando De Gasperi.
“Il Pnrr affronta debolezze che affliggono la nostra economia”“Ringrazio Regioni, Province e Comuni, gli enti locali sono stati determinanti per la riuscita del Piano”, poi afferma Draghi spiegando che “con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica”.
“Superare debolezze strutturali”Il piano, che capta i prestiti Ue, sarà “articolato in progetti di investimento e riforme. L’accento sulle riforme è fondamentale. Queste non solo consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli stessi investimenti, ma anche di superare le debolezze strutturali che hanno per lungo tempo rallentato la crescita e determinato livelli occupazionali insoddisfacenti, soprattutto per i giovani e le donne”.
“Risorse pari a 191,5 miliardi” “Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del Pnrr, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo. Il Pnrr e il Piano complementare sono stati disegnati in modo integrato: anche i progetti del secondo avranno gli stessi strumenti attuativi”.
Mef monitora e mantiene i contatti con l’Ue, cabina di regia presso Palazzo Chigi“Le funzioni di monitoraggio, controllo e rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea sono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Infine, è prevista una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio, con il compito tra l’altro di interloquire con le amministrazioni responsabili in caso di riscontrate criticità nell’attuazione del Piano”. Per quanto riguarda “l’attuazione delle iniziative e delle riforme, nonché la gestione delle risorse finanziarie, sono responsabilità dei Ministeri e delle autorità locali, che sono chiamati a uno straordinario impegno in termini di organizzazione, programmazione e gestione”.
“Clausola per giovani e donne trasversale a tutto il piano”“Il piano ha effetti significativi sulle principali variabili economiche. Nel 2026 il Pil sarà di circa 3,6 punti percentuali superiore rispetto a uno scenario di riferimento che non tiene conto dell’attuazione del Piano – aggiunge -. Ne beneficia anche l’occupazione che sarà più elevata, di 3,2 punti percentuali rispetto allo scenario base nel triennio 2024-2026. Queste stime ipotizzano un’elevata efficienza degli investimenti pubblici effettuati, ma non quantificano l’ulteriore impulso che potrà derivare dalle riforme previste dal Piano e per quanto riguarda l’occupazione femminile e giovanile non tiene conto della clausola di condizionalità trasversale a tutto il Piano”.
“Per la Digitalizzazione, l’Innovazione e la Cultura fondi per 50 miliardi” “La prima Missione” del Pnrr, osserva il presidente del Consiglio, “riguarda i temi della Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura. Nel complesso, le risorse destinate a questa Missione sono quasi 50 miliardi, di cui 41 finanziate con il Dispositivo Europeo e 8,5 con il Piano complementare nazionale, pari al 27% delle risorse totali del Piano. L’obiettivo principale è promuovere e sostenere la trasformazione digitale e l’innovazione del sistema produttivo del Paese”. “Vogliamo insomma accelerare l’adozione della tecnologia – nel pubblico, nel privato e nelle famiglie – per dare alla fine del quinquennio 2021-26 eque opportunità a tutti. In particolare a giovani, donne e a chi vive in territori meno connessi”.
“Potremmo disporre di 248 mld” “Oltre al Pnrr da 191,5 miliardi e al Piano complementare da 30,6 miliardi “sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche”. “È poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell’ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro”, dichiara Draghi. A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma React-Ue che vengono spese negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 miliardi.
“Riforme per risolvere disparità genere e Nord-Sud”Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede riforme e investimenti per risolvere tre nodi strutturali del nostro Paese: “Le disparità regionali tra il Mezzogiorno e il Centro Nord, le diseguaglianze di genere e i divari generazionali”, prosegue il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante le comunicazioni in aula alla Camera in vista della trasmissione alla Commissione europea del Pnrr. “Il Piano – osserva – è articolato in progetti di investimento e riforme. L’accento sulle riforme è fondamentale”.