Roma – Se ne era persa memoria da anni, gli ultimi erano stati eletti nella consiliatura 2013-2016. Parliamo del “Consigliere Aggiunto”, figura prevista dallo Statuto Comunale nel quale si contempla che in Comune e in ogni Municipio vengano eletti i rappresentanti degli stranieri residenti nel territorio di competenza.
Individuato come massima espressione del carattere multietnico e delle diversità culturali presenti nella comunità ed eletto dai soli stranieri, il Consigliere Aggiunto siede a pieno titolo nel Consiglio, Comunale o Municipale, al quale ha titolo a partecipare senza diritto di voto ma con diritto di parola. E con le stesse modalità partecipa anche alle commissioni.
Figura sparita, chissà perché, nella precedente consiliatura (2016-2021) il Consigliere Aggiunto torna in auge nell’attuale. Dal Campidoglio fanno infatti sapere che a breve saranno indette le elezioni per la scelta dei quattro Consiglieri aggiunti in Consiglio Comunale e di un Consigliere aggiunto per ogni Consiglio municipale, e che la prossima finestra utile per il voto è prevista tra il 15 marzo e il 15 giugno.
“I Consiglieri aggiunti, che non hanno diritto di voto, avranno però il prezioso compito di avvicinare i cittadini non comunitari residenti a Roma alla vita politica della Capitale stimolando il dialogo e la collaborazione, anche con proposte concrete per rendere Roma sempre più inclusiva, plurale e attenta ai diritti e ai bisogni di tutti”, ha commentato Svetlana Celli, presidente del Consiglio Comunale, nell’annunciare la novità.