Reddito cittadinanza a detenuti, spacciatori, rom, stranieri. In 17 mesi Gdf scopre 288 mln di truffe Dai detenuti di Napoli ai trafficanti di schiavi a Pistoia, dai campi Rom di Bologna ai falsi residenti di Palermo, le ultime operazioni della GdF per stanare le truffe sul reddito di cittadinanza seguono un filo rosso che lega l’Italia dal Nord a Sud.
Complessivamente negli ultimi due mesi di giugno e luglio le Fiamme Gialle hanno individuato 235 soggetti che abusivamente percepivano il reddito di cittadinanza intascando complessivamente oltre 2,6 milioni di euro.
Risultati dell’attività di tutela della spesa pubblica, questi ultimi, che vanno a incrementare quelli già conseguiti dalla Guardia di Finanza da gennaio 2021 a maggio 2022. In 17 mesi le Fiamme Gialle hanno effettuato controlli selettivi, in collaborazione con l’Inps, che hanno portato all’emersione di illeciti per 288 milioni – di cui 171 milioni indebitamente percepiti e 117 milioni fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi – e alla denuncia di 29.000 persone.
Sono 44 i soggetti i percettori abusivi del reddito di cittadinanza intercettati dalla GdF nei quattro campi Rom situati tra Bologna e San Lazzaro di Savena.L’operazione è stata innescata dalla mancata comunicazione all’Inps di una cittadina rumena condannata agli arresti domiciliari insieme a un altro membro del nucleo familiare.
La violazione ha innescato una seri di controlli mirati su 87 nuclei familiari dei quattro campi Rom felsinei da cui è emerso che 44 soggetti avevano omesso di indicare nella dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), dati essenziali, fondamentali per l’esatto calcolo dell’importo relativo all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
A Pistoia 50 le persone che hanno indebitamente percepito il sussidio statale per un importo complessivo di tutto rispetto 406.553,82.
Sono 43 le persone detenute a Poggioreale (Napoli) e intercettate dalla Guardia di Finanza per aver indebitamente percepito il reddito di cittadinanza. Una vera e propria truffa come indicata dal Procuratore di Torre Annunziata, che avrebbe coinvolto 43 soggetti indiziati di truffa per aver incassato erogazioni pubbliche perché semplicemente indicati, pur essendo detenuti, come presenti all’interno di nuclei familiari percettori del reddito di cittadinanza. Le Fiamme gialle hanno contestato ai 43 soggetti l’indebito incasso di quasi 521mila euro.
A Palermo sono stati 46 i falsi poveri tutti stranieri intercettati dalle Fiamme Gialle. Il meccanismo utilizzato, solo all’apparenza molto semplice, era quello di falsificare le attestazioni sulla residenza in Italia da almeno 10 anni di cui gli ultimi 2 in modo continuativo, come prevedono le regole del reddito di cittadinanza.