Elezioni 2022. Souad Sbai (Lega): “Gli immigrati devono avere paura della sinistra, non della Lega e del centrodestra”L’ex parlamentare è ora responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere in Italia per la Lega – Salvini Premier; è candidata al Senato nel collegio Lazio1

8 mins read
Chiusura della Grande Moschea in Francia. Interviene Souad Sbai
(FonteL "Centro Averroè.org")

Elezioni 2022. Souad Sbai (Lega): “Gli immigrati devono avere paura della sinistra, non della Lega e del centrodestra”

L’ex parlamentare è ora responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere in Italia per la Lega – Salvini Premier; è candidata al Senato nel collegio Lazio1

Souad Sbai, classe 1961, è una politica, saggista, giornalista e volto televisivo. Dopo un’esperienza parlamentare vicino al PDL, negli ultimi anni si è avvicinata alla Lega.

Com’è messa l’Italia per quanto concerne l’integrazione?

«Integrazione? L’Italia procede piuttosto verso la “disintegrazione” secondo le prospettive ideologiche della sinistra, che da lungo tempo ha egemonizzato anche il campo delle politiche legate all’immigrazione. In realtà, il “buonismo” del PD e dei suoi alleati non nasconde altro che il solito schema della lotta di classe, con la creazione di un conflitto artificiale tra la “classe” degli immigrati e il resto della popolazione, dove il fattore etnico e il fattore religioso svolgono un ruolo determinante. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: dalla proliferazione delle baby gang che esprimono il loro odio verso gli italiani a quella del militantismo islamista, che la sinistra agevola favorendone sia l’espansione sul territorio che la penetrazione in ambito istituzionale. Una regolamentazione seria e giusta dell’immigrazione non è mai stata nella sua agenda, come testimonia anche la gestione a dir poco “losca” della sicurezza e dell’ordine pubblico, di cui sono alfieri il ministro dell’interno Lamorgese e il sindaco di Milano Sala. Per non parlare della strumentalizzazione dei migranti. Gli sbarchi sono ormai incontrollati. A Lampedusa, è stato battuto il record di arrivi in un giorno − oltre duemila −, eppure la sinistra prosegue con la sua retorica dell’accoglienza, che serve solo a ingannare menti e cuori: non è infatti cinico e irresponsabile alimentare false speranze in popolazioni svantaggiate di altri continenti, spingendole nelle mani di criminali senza scrupoli che utilizzano l’Italia come uno dei principali terminali del traffico di essere umani a livello mondiale?»

 

Qual è allora la ricetta della Lega per l’immigrazione e l’integrazione?

«L’obiettivo della Lega è quello d’invertire la tendenza disgregatrice a livello sociale imposta dalla sinistra, delineando percorsi d’integrazione che rispondano alle esigenze reali legate alla presenza d’immigrati in territorio italiano, nel rispetto dell’identità, della storia, della cultura e delle tradizioni che contraddistinguono il Paese, nonché della legalità e delle regole fondamentali della convivenza civile. Le principali aree d’intervento riguardano la sicurezza, il lavoro, l’educazione, i diritti delle donne, la lotta alla radicalizzazione, come illustrato ampiamente nel programma di governo della Lega, che rispecchia l’orientamento dell’intero Centrodestra. Tutto ciò, nel pieno interesse degli stessi immigrati, la gran parte dei quali è consapevole della necessità di un quadro normativo che regoli adeguatamente il fenomeno e non intende più essere oggetto del fanatismo della sinistra. È della sinistra che gli immigrati devono avere paura, non certo della Lega e del Centrodestra.»

 

Qualche esempio dei provvedimenti che intenderete introdurre?

«La Lega punterà sul potenziamento del ruolo dei servizi sociali a sostegno di famiglie e giovani di origine immigrata che soffrono di situazioni di disagio, per impedirne lo scivolamento o il ritorno in situazioni d’illegalità. Per i giovani delle “seconde generazioni”, verranno introdotti programmi di formazione e di collocamento professionale, con il rilancio della lotta allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina nel mercato del lavoro. Inoltre, all’immigrato che rispetta le regole e perde o si trova momentaneamente senza occupazione per cause indipendenti dalla sua condotta lavorativa, potrà ottenere un’estensione temporanea del permesso di soggiorno. È anche prevista l’adozione di misure ad hoc volte a combattere il fenomeno dell’abbandono scolastico, che la pandemia ha reso ancora più diffuso tra bambini e adolescenti stranieri, specie tra le donne. Alle donne immigrate verrà dedicata un’attenzione particolare, a tutela del loro “diritto allo studio” e per proteggerle da crimini che continuano a essere perpetrati nei loro confronti, come i matrimoni forzati, le mutilazioni genitali e l’imposizione del velo contro la propria volontà.»

 

Per quanto riguarda l’accoglienza, è una questione di diritti umani ma non è giusto che lo faccia solo l’Italia. Siamo Europa solo quanto vuole l’Europa?

«La mancata solidarietà tra gli Stati membri dell’Unione Europea sul tema dell’accoglienza non può più essere un alibi per l’Italia, che deve dimostrarsi capace di gestire efficacemente il fenomeno dell’immigrazione irregolare anche in maniera indipendente, a tutela dei propri confini e della sicurezza interna. La politica degli sbarchi incontrollati voluta dalla sinistra non corrisponde a logiche razionali per il governo di un paese, ma serve solo a soddisfare le pulsioni ideologiche del PD e dei suoi alleati.»

 

Come s’inserisce il dibattito sullo ius scholae in questa campagna elettorale? 

«Oggi è lo ius scholae, ieri lo ius culturae, l’altro ieri lo ius soli. Quale altro ius inventeranno domani? Gli slogan sulla cittadinanza servono alla sinistra esclusivamente come strumento di lotta politica, per alimentare lo scontro tra la “classe” degli immigrati e il resto della popolazione. Esponenti di sinistra sono giunti persino ad associare criminalità e radicalizzazione alla mancata attribuzione della cittadinanza alle seconde generazioni, ma anche in questo caso si tratta di mera propaganda. La cittadinanza non è certo un antidoto a tali fenomeni, che si verificano per cause sociali e culturali che prescindono dallo status giuridico o da aspetti burocratici. L’integrazione non passa per la cittadinanza. Questo molti immigrati lo sanno già e infatti guardano con preoccupazione all’insistenza della sinistra sull’argomento.»

 

Cosa vuole dire ai suoi elettori?

«Il programma di governo della Lega è garanzia d’integrazione per tutta la popolazione di origine immigrata in Italia. È un punto fermo dell’alleanza di Centrodestra e merita il sostegno alle urne di tutti gli elettori, anche di quelli tradizionalmente di Centrosinistra che oggi si trovano sempre più a disagio con la deriva ideologica intrapresa dal PD, di cui Enrico Letta si è posto incautamente alla guida. Il 25 settembre gli italiani avranno pertanto un’occasione davvero unica per sottrarre il governo del Paese dalle grinfie della sinistra, la cui agenda è una minaccia vitale per il presente e il futuro dell’Italia e degli italiani.»

Il Giornale d’Italia

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Latest from Blog