Covid – “La prima tranche del vaccino nuvaxovid (Novavax) arriverà presumibilmente già alla fine del mese di gennaio”, ha aggiunto il commissario straordinario.
Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per il Covid, in un’intervista ha fatto il punto della situazione sulle nuove pillole antivirali per curare la malattia. “Le prime dosi dei Molnupiravir (Merck), circa 12mila trattamenti, sono arrivate, in anticipo sui tempi previsti – ha detto -. Mentre le prime consegne di Paxlovid (Pfizer) sono attese per febbraio-marzo 2022”.
“Prima tranche Novavax a fine gennaio” – “Per quanto riguarda i vaccini – ha aggiunto, parlando al Messaggero – l’Ema, in data 20 dicembre, ha approvato il quinto vaccino per la prevenzione del Covid-19 nell’Unione Europea. Si tratta del vaccino nuvaxovid (Novavax), che è un vaccino a base proteica indicato per gli over 18. La prima tranche arriverà presumibilmente già alla fine del mese di gennaio”.
Sul fronte del contact tracing, il commissario ha affermato che “la situazione attuale vede personale sanitario della Difesa operare su richiesta delle Asl, qualora le Regioni necessitino di supporto per soddisfare le richieste che provengono dalle scuole. Sono finora sei le Regioni (Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Sicilia) che hanno chiesto l’intervento delle Forze Armate. La Difesa – nell’ambito dell’operazione Athena – ha messo a disposizione team mobili e laboratori di biologia molecolare. Ad oggi, su richiesta delle ASL, il Comando Operativo di Vertice Interforze ha pianificato e gestito interventi presso 300 istituti scolastici effettuando oltre 12 mila tamponi”.
“Vaccini, le aziende lavorano a prodotti adattati a varianti Roma” – “I dati fin qui disponibili tendono a mostrare che la terza dose protegge dalla variante Omicron, ripristinando una protezione alta sulla malattia e buona sulla trasmissione”, ha spiegato Figliuolo.
“In ogni caso le principali aziende produttrici dei vaccini stanno già lavorando a prodotti adattati alle varianti. Nel caso si rendessero necessari, previa autorizzazione delle autorità regolatrici dei farmaci, esistono i presupposti affinché in ambito Unione europea si acquisiscano i vaccini adattati”, ha aggiunto. “Teniamo comunque presente che, secondo gli esperti, un vaccino adattato alla variante Omicron non sarebbe disponibile prima di alcuni mesi”, ha concluso.