Tre vasetti di yogurt al giorno: una chiave di longevità? Un caso studio sui benefici di probiotici e prebiotici – Un nuovo studio ha esplorato il caso di Maria Branyas Moreira, la donna spagnola deceduta lo scorso anno all’età di 117 anni, considerata la persona più anziana al mondo. I ricercatori hanno analizzato come le abitudini alimentari possano aver contribuito a una vita particolarmente lunga, focalizzandosi sull’assunzione di yogurt, dieta mediterranea e l’apporto di fibre.
Secondo i ricercatori del Josep Carreras Leukemia Research Institute di Badalona, Maria consumava abitualmente tre tazze di yogurt al giorno, preferibilmente naturale e senza zucchero. Questa abitudine sembra aver aumentato la presenza di batteri benefici nell’intestino, tra cui Lactobacillus e Streptococcus thermophilus, associati a una riduzione dell’infiammazione e al miglioramento di alcuni biomarcatori di salute. Le analisi hanno inoltre evidenziato che la genetica di Maria presentava una diversa età biologica rispetto a quella cronologica: circa 23 anni in meno, suggerendo un’influenza diretta delle sue scelte alimentari.
Il contesto di Maria comprendeva anche una rigida adesione a una dieta mediterranea: verdura, frutta, noci e olio d’oliva, con limitazione della carne rossa, evitamento di grassi saturi e zuccheri lavorati, oltre a uno stile di vita privo di fumo e alcol. Inoltre, lo studio pubblicato su Cell Reports Medicine indica che un alto apporto di fibre, soprattutto tramite bevande multicereali, ha agito come prebiotico, alimentando i batteri buoni e potenziando l’efficacia dei probiotici presenti nello yogurt.
“La combinazione di probiotici e prebiotici nella sua dieta ha contribuito a creare un ambiente intestinale unico”, ha commentato Eloy Santos, coautore dello studio. Il Dr. Manuel Esteller, supervisore del progetto, ha aggiunto che Maria aveva un patrimonio genetico che permetteva ai batteri dello yogurt di operare in modo particolarmente efficiente nel suo intestino.
L’indagine apre nuove piste per strategie alimentari e, in prospettiva, per terapie mirate a modulare geni e microbi intestinali per la longevità.
Redazione
